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Covid 19

Ha dolori e febbre ma l’ospedale lo rimanda a casa: “Faccia un tampone privato”, morto 47enne

Tragedia in Sicilia, dove Salvatore Roccaro, 47enne di San Cataldo, è morto in circostanze da chiarire e per chiarire le quali è stata aperta una inchiesta. L’uomo, in preda a febbre e dolori muscolari, si era recato al pronto soccorso, dove però è stato rimandato a casa col consigli di sottoporsi a tampone Covid in un centro privato. Ma tutti i laboratori di analisi erano chiusi per ferie. Il giorno dopo è stato trovato senza vita nel suo letto.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine da Facebook.
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Tragedia in Sicilia, dove è stata aperta una inchiesta per la morte di Salvatore Roccaro, 47enne di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, l'uomo, in prede a febbre e a forti dolori muscolari, si era presentato al pronto soccorso infettivologico del Sant'Elia ma era stato rimandato a casa col consiglio, visti i tempi di attesa, di sottoporsi ad un tampone Covid presso un centro privato. Cosa che è stata irrealizzabile, dal momento che dal 13 agosto tutti i laboratori d'analisi erano chiusi per ferie. È successo il 20 agosto. Il giorno dopo è stato ritrovato cadavere nel suo letto dai familiari che hanno sporto denuncia chiedendo che venga chiarezza sull'intera vicenda. La salma del 47enne, che non si sa se fosse o meno positivo al Covid, è stata sequestrata dal Pm di turno, ed è stata aperta un’inchiesta. L'uomo non sarebbe stato registrato nei terminali del pronto soccorso perché non è stato visitato.

Il ricordo sui social

Tanti i messaggi condivisi sui social network in ricordo di Salvatore, molto conosciuto nel capoluogo nisseno. "Salvatore, un grande amico, una persona umile e brava. Condoglianze a tutta la famiglia", ha scritto Arcangelo. "È vero ci siamo veramente voluti bene, conserverò nel mio cuore la tua stima e il tuo volermi bene. Ti chiedo di vegliare sulla tua famiglia, riposa in pace caro compare", è il messaggio di Michele.

La situazione Covid in Sicilia

La Sicilia è la prima regione in Italia per nuovi casi Covid e per ospedalizzazioni. Proprio ieri il presidente Nello Musumeci ha firmato una nuova ordinanza con la quale ha introdotto una ulteriore stretta anti-covid e impulso alle vaccinazioni, riguardante 55 comuni siciliani con quota di vaccinati sotto il 60 per cento. Per i Comuni di Barrafranca, nell'Ennese, e di Niscemi, nel Nisseno, è stata istituita la zona arancione dal 24 agosto al 2 settembre (compreso). Per tutti i 55 Comuni elencati nell'ordinanza, dal 24 agosto al 6 settembre (compreso), è prevista l'applicazione delle seguenti misure: uso obbligatorio delle mascherine in tutti i luoghi al chiuso e in quelli all'aperto ove sono presenti più soggetti (ad esempio, strade e piazze), ad eccezione dei bambini di età inferiore ai 12 anni, di chi è affetto da patologie che ne rendono incompatibile l'utilizzo e di chi svolge attività sportiva all'aperto; è inoltre previsto il divieto di assembramento nelle aree pubbliche; infine, per i banchetti e gli eventi privati restano ferme le disposizioni vigenti, con l'obbligo per gli operatori e per i partecipanti di avere effettuato il tampone nelle 48 ore antecedenti.

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