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Omicidio Giulia Cecchettin

Gli ultimi attimi di vita di Giulia Cecchettin: “Accoltellata a 150 metri da casa, Filippo disumano”

Secondo la ricostruzione messa nero su bianco nell’ordinanza di custodia cautelare contro l’ex fidanzato Filippo Turetta, firmata dal gip di Venezia Benedetta Vitolo, Giulia Cecchettin sarebbe stata aggredita una prima volta a 150 metri da casa in un parcheggio, prima di essere portata nella zona industriale di Fossò: “Il ragazzo dopo aver condotto una vita all’insegna di un’apparente normalità, ha improvvisamente posto in essere questo gesto folle e sconsiderato”.
A cura di Ida Artiaco
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Filippo Turetta e Giulia Cecchettin
Filippo Turetta e Giulia Cecchettin
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Giulia Cecchettin sarebbe stata prima accoltellata a soli 150 metri dalla sua abitazione a Vigonovo, poi sarebbe stata trascinata nella zona industriale di Fossò, nel Veneziano, dove la scena ripresa dalla telecamera di videosorveglianza di un'azienda del posto mostrerebbe i suoi ultimi istanti di vita.

È questo quanto si leggerebbe nell'ordinanza di custodia cautelare contro l'ex fidanzato Filippo Turetta, arrestato in Germania per omicidio volontario aggravato e sequestro di persona, firmata dal gip di Venezia Benedetta Vitolo. Nelle carte giudiziarie, come riporta AdnKronos, è ricostruita in parte la dinamica di quanto successo dall'11 novembre scorso quando i due ex fidanzati, che si erano separati ad agosto, sono scomparsi nel nulla.

Giulia Cecchettin
Giulia Cecchettin

Poi dopo una settimana di ricerche il tragico epilogo con il ritrovamento del cadavere di Giulia nei pressi del lago di Barcis, in provincia di Pordenone, e la folle fuga verso il Nord Europa di Filippo, che si è conclusa domenica in Germania, vicino Lipsia, dove è stato arrestato.

Il Gip spiega che l'ipotesi al momento più probabile, in attesa di sentire il ragazzo quando rientrerà in Italia, è che una volta che l'ex coppia si è fermata intorno alle 23:11 nel parcheggio di via Aldo Moro a Vigonovo, "a 150 metri" da casa Checchettin, Giulia è stata aggredita da Filippo "probabilmente servendosi di un coltello". Nel documento si riferisce come un testimone abbia parlato di un litigio intorno alle 23.15 e di una voce femminile che urla mi fai male chiedendo ripetutamente aiuto.

Qui Giulia, ne sono certi gli inquirenti, è stata accoltellata e bloccata – da qui l'accusa di sequestro di persona – perché dalla prima alla seconda aggressione nella zona industriale di Fossò "è ragionevole ritenere" che "sia stata privata della libertà di movimento in auto dal Turetta" – allo stato non è possibile stabilire se con violenza o sotto minacce.

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La morte, però, sarebbe avvenuta proprio nella zona industriale, raggiunta a bordo della famosa Fiat Punto nera intorno alle 23:29 di sabato 11 novembre, quando il ragazzo l'ha spinta con violenza a terra e la 22enne studentessa ha battuto la testa. Secondo il Gip, la disparità di forze in campo è evidente: Giulia è minuta – alta 1,60 contro i 188 centimetri di Filippo -, è stata raggiunta subito e spinta "con forza": è caduta violentemente a terra, vicino al marciapiede, "e dopo pochi istanti non dà segno di muoversi".

Il nastro adesivo, sequestrato dai carabinieri vicino alla traccia di sangue trovata sempre nella zona industriale di Fossò, è stato "applicato" da Turetta "probabilmente per impedire di gridare" all'ex fidanzata, scrive ancora il Gip.

A quel punto Filippo avrebbe raggiunto il lago di Barcis un paio d'ore dopo l'aggressione, abbondando il corpo di Giulia tra le rocce di una zona di montagna lungo Pian delle More. Secondo il medico legale, Giulia ha provato a difendersi. Sarebbe morta per uno "shock emorragico", cioè per la perdita di tanto sangue, dopo aver riportato varie ferite al collo, all'addome e alle mani.

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Dalle carte si evince anche Filippo deve stare in carcere per la sua pericolosità sociale "evincibile dall'inaudita gravità e manifesta disumanità" che ha mostrato contro la "giovane donna con cui aveva vissuto una relazione sentimentale". E poi ancora: "Turetta con questa aggressione a più riprese e di inaudita ferocia ai danni della giovane fidanzata, prossima alla laurea, ha dimostrato una totale incapacità di autocontrollo", si legge. Elementi idonei "a fondare un giudizio di estrema pericolosità e desta allarme" dato che "i femminicidi sono all'ordine del giorno".

Il giovane, secondo il Gip, appare "imprevedibile, perché dopo aver condotto una vita all'insegna di un'apparente normalità, ha improvvisamente posto in essere questo gesto folle e sconsiderato", si evidenzia nel provvedimento.

Intanto, è stata trasmessa in Germania la richiesta delle autorità italiane di consegnare al nostro Paese Filippo Turetta. A quanto si apprende il Ministero della Giustizia ha infatti terminato tutte le attività per il momento di sua competenza nella trasmissione in Germania del mandato di arresto europeo.

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