“Giuseppe Marra sbattuto contro gli spigoli”: le droghe e il malore, le ipotesi sulla dinamica dell’omicidio

Stanno proseguendo senza sosta le indagini sull'omicidio del 59enne Giuseppe Marra, trovato morto con ferite alla testa nel suo appartamento in via Zanolini, a Bologna. La moglie, Lorenza Scarpante, 57 anni, è stata sentita dalla pubblico ministero Manuela Cavallo e fermata nella notte.
A quanto si apprende, la 57enne, accusata di omicidio aggravato, avrebbe fornito alla pm una versione dei fatti ritenuta non credibile. Da qui la decisione di disporne il fermo: la donna è stata condotta in carcere, a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Secondo quanto riferito dalla sua legale, l'avvocata Cristiana Soverini, Scarpante avrebbe respinto le accuse a suo carico. "È stata interrogata, è ancora sotto choc", ha spiegato. La legale ha fatto anche notare la differenza di prestanza fisica tra la donna e l’uomo. Intanto, sono arrivate alcune ipotesi sulla possibile dinamica del delitto.
La 57enne potrebbe aver fatto sbattere la testa al marito contro spigoli del muro, approfittando di un possibile stato di incoscienza dovuto a un malore. Questa ricostruzione spiegherebbe il mancato (almeno per il momento) ritrovamento di un'arma utilizzata per colpirlo.
Su questa ipotesi, che, come già detto, è ancora tutta da verificare, starebbero lavorando Carabinieri e Procura di Bologna. La prima chiamata ai soccorsi è arrivata intorno alle 10.30 di martedì 27 maggio. A lanciare l'allarme sarebbe stata proprio la moglie dell'uomo. Testimoni l'avrebbero sentita gridare in strada: "È caduto, chiamate qualcuno".
Ma l'omicidio, secondo i primi esami medico legali, sarebbe avvenuto intorno alle 3 del mattino. A quell'ora diversi vicini avrebbero riferito di aver sentito forti rumori, tonfi, anche ripetuti. Alcuni, dopo essersi svegliati, si sarebbero anche scambiati messaggi per lamentarsi, dicendo di voler parlare con l'amministratore di condominio il giorno dopo.
La 57enne invece avrebbe raccontato una storia completamente diversa: alla pm avrebbe riferito di essere andata a dormire, di essersi svegliata la mattina dopo e di non essersi accorta di niente. Di aver trovato a terra il corpo del marito, in una pozza di sangue e di essere uscita fuori casa per chiedere aiuto.
Una ricostruzione che non convince, proprio perché non sarebbero stati rilevati segni di effrazione e dalla casa non pare sia stato portato via nulla. Inoltre, nella notte nessuno è entrato o uscito dal condominio, le telecamere che inquadrano l'ingresso non hanno registrato movimenti.
Prossimamente saranno esaminate le tracce di sangue trovate sul muro. Sono stati sentiti anche i due figli della coppia, originaria di Aosta. In casa sono state trovate tracce di sostanze stupefacenti, cocaina, hashish, funghetti allucinogeni, e la 57enne sembra abbia confermato di aver assunto varie droghe insieme al marito.
L'uomo a quel punto potrebbe essersi sentito male e fra loro potrebbe esserci stata una discussione. Ma, come anticipato, la dinamica è ancora tutta da chiarire.