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Giallo dell’omicidio di Natalia Chinni, indizi nel fiume Reno: “Era dolcissima, non doveva morire”

Continuano le indagini sull’omicidio di Natalia Chinni, la professoressa di inglese in pensione trovata morta venerdì 29 ottobre sulla soglia della sua seconda abitazione, a Santa Maria Villiana, una piccola frazione di Gaggio Montano (Bologna). Mentre gli inquirenti concentrano le ricerche dell’arma da fuoco sul letto del fiume Reno, gli amici di famiglia e i parenti piangono una morte su cui aleggiano ancora molti dubbi.
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Natalia Chinni
Natalia Chinni

Mentre continuano le indagini sulla morte di Natalia Chinni, la professoressa in pensione uccisa venerdì 29 ottobre con colpi d'arma da fuoco, amici e parenti non si danno pace per questa tragica scomparsa. A Santa Maria Villiana, la minuscola frazione di Gaggio Montano (Bologna) in cui si è consumato il crimine, non si parla d'altro da giorni. Possibile che ad avere ucciso Natalia sia stato proprio quel cugino, suo vicino di casa, privo di precedenti penali che in tanti in paese descrivono come "una persona per bene"?

È però questa la principale e pare unica pista seguita in queste ore dagli inquirenti, che nella giornata di martedì 2 novembre hanno scandagliato il letto del fiume Reno, all'altezza della statale 64 sulla Porrettana alla ricerca dell'arma del delitto (probabilmente un fucile), che potrebbe essere stata gettata dal killer da un ponte a pochi chilometri dalla casa della vittima. Un ritrovamento rilevante, a quanto si apprende, è stato fatto nel letto del fiume dai sommozzatori dei vigili del fuoco: si tratterebbe di uno o più oggetti ritenuti utili alle indagini che gli investigatori non hanno per il momento precisato.

Al momento il solo indiziato è il cugino e dirimpettaio di della 72enne pensionata, ex insegnante di inglese. Di lui si sa che è un ex cacciatore, incensurato e con una licenza di detenzione di armi scaduta da tempo. L'uomo ha negato tutto fornendo un alibi che però non ha convinto le forze dell'ordine. Ad incastrarlo potrebbe essere stata una telecamera stradale, in cui si vedrebbe la sua macchina sostare per pochi minuti sul ponte della Porrettana dove ora si concentrano le ricerche. Nella sua minuziosa ricostruzione delle attività svolte venerdì, giorno dell'omicidio, l'uomo non ha mai menzionato quella sosta.

"Natalia era una donna dolcissima, non mi capacito del fatto che possa essere stata uccisa in questo modo", dichiara un'amica di famiglia ai nostri microfoni. Il corpo di Natalia Chinni è stato ritrovato privo di vita dal figlio sull'uscio della sua seconda abitazione a Santa Maria Villiana venerdì sera. Il cugino è stato iscritto nel registro degli indagati dal pm di Bologna Antonello Gustapane, con l'accusa di omicidio aggravato dai futili motivi.

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