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Giada Zanola uccisa a Vigonza

Giada Zanola gettata dal cavalcavia sull’A4, l’ex incastrato da un altro detenuto: “Era tramortita quando l’ha buttata”

Andrea Favero, ex fidanzato di Giada Zanola, avrebbe confessato a un detenuto 69enne di aver gettato l’ex compagna dal cavalcavia sull’A4. L’uomo ha raccontato tutto ai magistrati: “Diceva che non poteva più vederla perché gli diceva che era un fallito e non lo amava più”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Inchiodato alle sue responsabilità dal compagno di carcere al quale aveva confessato di aver ucciso la sua ex compagna, Giada Zanola: Andrea Favero avrebbe raccontato a un altro detenuto il femminicidio durante gli incontri nel campo da calcio del penitenziario Due Palazzi.

La "confessione" è diventata subito una deposizione firmata sul tavolo dell'allora sostituto procuratore di Padova Giorgio Falcone. La Procura ha accusato Favero di aver drogato con farmaci l'ex fidanzata, Giada Zanola, gettandola poi dal cavalcavia che passa sopra l'A4, inscenandone così il suicidio.

Giada Zanola
Giada Zanola

Anche il compagno di cella di Favero ha testimoniato davanti alla Corte d'Assise nella giornata di ieri. Dal penitenziario di Rovigo dove ora è stato trasferito, il 69enne condannato per omicidio ed evasione ha confermato di aver raccolto le confessioni di Favero. 

"Abbiamo parlato di Giada più di qualche volta. Mi disse che l’aveva uccisa per il rancore, perché andava con un altro – ha ricordato in videochiamata – Io cercavo di capire qualcosa ogni tanto". Quando il 69enne ha avuto un quadro più preciso, si è rivolto alla magistratura.

"Diceva che l’aveva fatta fuori perché non la poteva vedere più: lo aveva fatto perché lei lo tradiva e gli diceva che era un fallito. Mi disse anche che le dava delle cose per farla dormire" ha ricordato.

Secondo il detenuto, il 29 maggio del 2024 Favero avrebbe portato Giada sul cavalcavia Prati dopo averle somministrato degli psicofarmaci. "Le aveva dato qualcosa per dormire, poi l'aveva portata lì e buttata. A me parlava sempre male di Giada, diceva che era una poco di buono". Davanti all'invito del detenuto di parlare con le autorità e confessare, Favero si sarebbe rifiutato, ribadendogli la frase "Giada si è suicidata", come a dire che non avrebbe detto altro davanti ai giudici.

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