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News su migranti e sbarchi in Italia

Geo Barents salva 55 migranti: “Guardia costiera libica ci ha minacciati, usavano una nave italiana”

La nave Geo Barents, della ong Medici senza frontiere, ha soccorso in mare un gruppo di 55 persone migranti in difficoltà. Durante le operazioni la Guardia costiera libica si sarebbe avvicinata e avrebbe intimato di andarsene: “Erano sulla motovedetta numero 662, donata dall’Italia”, ha raccontato Msf.
A cura di Luca Pons
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Geo Barents, la nave della Ong Medici senza frontiere, ha svolto un intervento di soccorso in mare che ha portato in salvo 55 persone migranti: tra queste c'erano due donne e ben 43 minori non accompagnati. "Durante le operazioni di soccorso, la Geo Barents è stata avvicinata dalla Guardia costiera libica che ci ha intimato di lasciare l'area", ha poi raccontato l'equipaggio. A quanto pare, i libici stavano utilizzando "la motovedetta numero 662, donata dall'Italia". L'imbarcazione avrebbe poi "continuato per un po' a seguire la Geo Barents, spaventando le persone soccorse a bordo". Dopo un po' di tempo la motovedetta avrebbe poi cambiato rotta.

La nave della Ong andrà a Bari, indicata dalle autorità italiane come porto di sbarco. Non è il primo episodio di tensione tra una nave di Ong che pratica soccorso in mare e la cosiddetta Guardia costiera libica. Solo il mese scorso, la Ocean Viking di Sos Mediterranee aveva ricevuto degli spari ed era stata costretta a tornare indietro.

Lampedusa, donna partorisce sette ore dopo essere scesa da un barcone: madre e figlia stanno bene

Intanto, a Lampedusa il numero di persone accolte nell'hotspot di contrada Imbriacola ha superato soglia 2mila, e oggi sono attesi nuovi trasferimenti. Questa mattina, a circa sei miglia dall'isolotto di Lampione, è stato recuperato il corpo di una persona migrante, probabilmente vittima di uno dei numerosi naufragi avvenuti nelle ultime settimane.

Una giovane donna ivoriana, invece, ha partorito sua figlia dopo solo sette ore dallo sbarco al molo Favaloro di Lampedusa. La donna, visibilmente incinta, era stata immediatamente trasportata al Poliambulatorio dell'Asp di Palermo, attivo sull'isola. L'approdo era avvenuto verso le ore 22 di ieri sera, insieme altre 44 persone. L'equipe medica al suo arrivo ha immediatamente attivato la saletta chirurgica perché "la donna era in pieno travaglio", come ha spiegato il ginecologo Amedeo Catanese che guidava l'equipe. "Insieme con il collega rianimatore e con quello del Pte (Punto territoriale di emergenza, ndr), si è valutata l'opportunità di far partorire la donna al Poliambulatorio. Alle 5:23 è avvenuto il parto spontaneo di una bambina di 3,2 chili, che gode di buona salute. Anche la donna, sia pure provata dalla lunga traversata, sta bene". Dopo la visita del pediatra e stabilizzata la situazione, mamma e figlia sono state trasferite con l'elisoccorso in ospedale ad Agrigento.

Solo 12 giorni fa, la stessa saletta era stata utilizzata per un'altra nascita, quella di un bambino chiamato Eli. "Sono già due i parti precipitosi e non trasferibili effettuati dai nostri medici nel Poliambulatorio di Lampedusa" in poche settimane, ha detto la commissaria straordinaria dell'Asp di Palermo, Daniela Faraoni. "Gli sbarchi sempre più numerosi impongono un impegno continuo e costante da parte di tutti i professionisti presenti nell'isola". Stamattina anche altre due donne sono state trasferite in elisoccorso: erano rispettivamente alla 33esima e alla 34esima settimana di gravidanza, e si trovavano sulla stessa imbarcazione della donna che ha partorito.

Si temono quasi 60 morti al largo di Capo Verde

Sarebbero 56 le persone morte in un naufragio avvenuto a nord dell'isola di Sal, nell'arcipelago di Capo Verde, sulla costa occidentale del continente africano. Secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, un peschereccio spagnolo avrebbe riportato la situazione alla polizia locale dopo aver avvistato una barca. A bordo c'erano 38 persone sopravvissute, con sette cadaveri. Le autorità senegalesi e di Capo Verde hanno ricostruito che la barca sarebbe partita dal Senegal già a luglio. A bordo ci sarebbe stato un centinaio di persone. Ma, nella rotta verso le isole Canarie (in Spagna), la barca si sarebbe smarrita e avrebbe vagato nel mare per settimane.

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