Garlasco, parla l’ex pm Mario Venditti: “Amareggiato, ho servito lo stato sotto scorta, non meritavo questo”

"Quello che è successo oggi con la perquisizione, al di là della gentilezza degli operanti, mi offende come uomo e mi offende come magistrato" lo ha dichiarato l'ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti, finito nel registro degli indagati dalla Procura di Brescia per corruzione in atti giudiziari perché nel 2017 avrebbe facilitato l'archiviazione di Sempio, ora nuovamente indagato per l'omicidio di Chiara Poggi.
"Io sono un magistrato che per 45 anni ha servito lo Stato anche in situazioni di pericolo. Negli ultimi dieci anni sono stato sotto scorta e sotto tutela e non mi meritavo tutto quello che sta succedendo adesso" ha dichiarato l'ex procuratore aggiunto Venditti al telefono in diretta durante la trasmissione "Quarto Grado". "Vada come vada, quando dalle indagini emergerà la verità che mi scagionerà sicuramente perché io non ho mai preso soldi da nessuno e mai nessun benefit per mercificare la funzione, nessuno mi potrà mai restituire l'onore che è stato leso oggi con questa attività" ha dichiarato Venditti.
"Non sono neanche in grado di rispondere. Sono più che amareggiato. Ormai il danno è fatto e il mio nome è nel fango. Facciano quello che vogliono, io da qui non mi muovo. Spiegherò tutto ai magistrati perché peggio di così non potrà andare" ha continuato Venditti che si dice sicuro: "Archivierei ancora di nuovo la posizione di Sempio".
L'ex pm ha detto di condividere l'appello del suo legale, l'avvocato Aiello, che oggi ha scritto una lettera al ministro della giustizia Nordio e che in diretta ha chiesto che vi sia una ispezione ministeriale alla Procura di Pavia.
La lettera dell'avvocato di Venditti a Nordio: "Avvilente, intero sistema giudiziario si destabilizza"
"Onorevole Ministro Nordio, Ho letto il decreto di perquisizione e sequestro. Francamente spero vi sia dell’altro materiale di indagine che giustifichi una simile aggressione, con un massiccio impiego di risorse e di uomini sul territorio, nei confronti di un incensurato servitore dello Stato. Sarebbe avvilente e sconfortante, scoprire il contrario. L'intero sistema giudiziario si destabilizza con una simile surreale impostazione" è la lettera invita al ministro della giustizia Nordio dal legale dell'ex pm Venditti.
"Se un appunto proveniente dall'ambiente familiare di un indagato diventa dopo anni sufficiente a produrre una indagine per corruzione a carico di colui, l'unico di una lunga serie di magistrati, che ha assunto quella che riteneva una decisione giusta, addirittura confermata dalla cassazione, allora vale tutto, ma per cortesia non parliamo più di Costituzione e garanzie per gli indagati. Non parliamo di proporzione o misura, senza la quale la Giustizia diventa violenza o vendetta" si legge nella missiva che aggiunge: "Chiarisco subito qualche dato, il dott. Venditti non ha mai fatto il Gip, nè ha mai disposto o deciso l'archiviazione di chicchessia. Il dott. Venditti non ha mai svolto alcuna indagine presso la procura di Vigevano, la sola a svolgere indagini per l'Omicidio di Chiara Poggi. Il Procuratore Venditti si è occupato di Sempio in coassegnazione con altro magistrato della Procura di Pavia a marzo 2017, soltanto dopo il passaggio in giudicato della sentenza di condanna Stasi, disposto dalla corte di Cassazione a dicembre 2015. Tutto questo, un singolare e variegato iter giudiziario, con diverse istanze di revisione respinte, anni e anni di processo, cede il passo di fronte ad un solo rigo di un appunto, allo stato privo di autore, non certo univoco e rinvenuto guarda caso proprio adesso, il cui contenuto è stato già spiegato in diretta dal difensore dell'allora indagato Sempio, con coraggio e onestà. La banalità dell'ovvio.
"Nota a margine, ancora prima che entrassi per assistere alle operazioni di perquisizione, alle 8,30 del mattino, sulle TV nazionali scorrevano immagini dei soliti volti che da mesi alimentano il palinsesto "Garlasco". Altro che segreto investigativo. Tutto avviene in diretta, forse è ora di smetterla" conclude il legale.