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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Garlasco, la Procura contro Lovati: “Affermazioni false”. E gli ex legali di Stasi lo querelano per diffamazione

In una nota la Procura di Pavia ha contestate le dichiarazioni fatte dall’avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, a Fabrizio Corona definendole “priva di fondamento” circa le nuove indagini sul delitto di Garlasco: “Inchiesta nata nel 2023 da Stasi”.
A cura di Ida Artiaco
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Andrea Sempio e l’avvocato Massimo Lovati.
Andrea Sempio e l’avvocato Massimo Lovati.
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La Procura di Pavia alza la voce contro Massimo Lovati, avvocato difensore di Andrea Sempio, attualmente indagato per concorso nell'omicidio di Chiara Poggi con terzi o con Alberto Stasi, unico condannato in via definitiva per il delitto di Garlasco.

In una nota i giudici hanno infatti sottolineato che "il procedimento penale relativo alla vicenda dell'omicidio di Chiara Poggi ha avuto impulso con il deposito da parte della difesa della persona condannata, Alberto Stasi, di una relazione in materia di genetica forense" a firma del consulente Ugo Ricci, con parere del professor Lutz Roever "nel 2023", anno in cui il pubblico ministero Stefano Civardi era in servizio in procura a Milano.

Cosa ha contestato a Lovati la Procura di Pavia

La Procura ha contestato in particolare le dichiarazioni rese da Lovati nei giorni scorsi a Fabrizio Corona a "Falsissimo", nell'ultima puntata pubblicata su Youtube. Nel 2023 la Procura di Pavia – si legge ancora – ha incaricato il Dipartimento di genetica forense dell'Università di Pavia (consulenti tecnici Carlo Previderè e Pierangela Grignani) di svolgere "accertamenti tecnici" e a data 14 febbraio 2024 è stata depositata richiesta di riapertura indagini a firma del procuratore Fabio Napoleone, e dei sostituti assegnatari Andrea Zanoncelli e Valentina De Stefano".

La co assegnazione del procedimento penale al procuratore aggiunto Stefano Civardi, "insediatosi nell'ufficio nel febbraio 2024, è avvenuta successivamente. Ciò rilevato, quanto affermato dall'avvocato Massimo Lovati risulta oggettivamente destituito di ogni fondamento", conclude la nota a firma del procuratore capo Napoleone.

L'avvocato di Sempio aveva detto a Corona: "Napoleone, da quello che mi hanno riferito, qualche talpone che ho anch'io, voleva chiedere l'archiviazione. Quell'altro, invece, quello li' dell'Opus Dei, quel maledetto Civardi". In altre parole, Lovati ha sostenuto che a riaprire l'indagine è stata un'iniziativa del procuratore aggiunto Stefano Civardi, a cui – è la replica della Procura di Pavia – il caso è stato coassegnato soltanto successivamente.

Lovati, nel corso della stessa puntata di "Falsissimo" aveva messo in dubbio anche la difesa di Massimo Bossetti nel caso Yara, provocando l'ira del legale di quest'ultimo, Claudio Salvagni. Ha spiegato di aver detto al collega che "tu non mi sei piaciuto sul caso Bossetti perché hai puntato tutto sul Dna, ma vai a picchiare la testa contro un muro. No il furgone, passa il furgone. Dovevi fargli dire, io Bossetti sono l'amante di Yara Gambirasio. Ci trovavamo tutte le settimane e s*******o come due scimmie. Condannatemi per violenza sessuale con minorenne consenziente ma io non l'ho uccisa. Io lo avrei difeso così". A lui Salvagni ha risposto così: "Uno spettacolo orribile dal punto di vista professionale e umano. Massimo Lovati ha buttato fango su Yara Gambirasio, una ragazzina che non si può difendere da parole ignobili; ha parlato senza conoscere nessun atto del processo sull'omicidio di Brembate e non ha mostrato rispetto né per l'essere umano Massimo Bossetti, né per la giustizia pensando che sia uno show dove sparare sempre più alto, o meglio più in basso". Per il legale di Bossetti dunque si è andato "oltre ogni limite, anche quello del ridicolo".

Gli ex avvocati di Stasi querelano Lovati per diffamazione

Ma i guai per Lovati non finiscono qui. L'avvocato – come ha appreso l'AdnKronos, è indagato a Milano per diffamazione aggravata per delle dichiarazioni rese il 13 marzo scorso davanti alle telecamere. Il fascicolo a suo nome è nelle mani del pubblico ministero Fabio De Pasquale. Il legale è stato denunciato dallo studio Giarda, gli avvocati Enrico e Fabio che insieme al padre, il compianto professore Angelo Giarda, hanno per otto anni – da subito e per tutti e cinque i processi – difeso Alberto Stasi. Secondo i Giardi, Lovati avrebbe reso dichiarazioni "diffamatorie e calunniose" nei loro confronti e dello stesso studio legale fondato dal padre. In particolare, le frasi pronunciate il 13 marzo 2025 da Lovati sono che l'indagine del 2017 "è frutto di una macchinazione della difesa Giarda" o ancora che "è stata frutto di una macchinazione organizzata dagli investigatori dello studio degli avvocati difensori di Stasi che clandestinamente hanno prelevato il Dna" a Sempio. "Mi difenderò da solo", ha commentato l'indagato.

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