Garlasco, la genetista Marina Baldi: “Dna di Sempio? Vi spiego perché è contaminazione”

Nel nuovo pool difensivo di Andrea Sempio, nato dopo che l'indagato per l'omicidio di Chiara Poggi ha revocato l'incarico al suo storico avvocato Massimo Lovati, c'è anche la biologa e genetista Marina Baldi. La dottoressa, che segue da vicino anche altri casi "mediatici" come quelli di Pierina Paganelli e Liliana Resinovich, è uno dei tecnici entrati nella squadra difensiva di Sempio. Insieme a lei anche il criminologo Armando Palmegiani. L'abbiamo incontrata nel suo ufficio a Roma e le abbiamo posto alcune domande sul caso di cronaca nera più seguito degli ultimi anni.
Che tipo di DNA è stato trovato sulle unghie di Chiara Poggi e come è stato analizzato?
"Questo DNA è stato riscontrato sciogliendo le unghie di Chiara, cioè le lunette che sono state tagliate dal medico legale, messe in due provette e divise per mano destra e mano sinistra. E già qui c'è un'imprecisione, perché in realtà andrebbero messe ognuna in una provetta per poter risalire a quale dito si tratta. Sono state esaminate prima dal RIS, che hanno ottenuto soltanto il DNA di Chiara. Poi quelle provette, che nel frattempo erano diventate nove, sono andate al medico legale De Stefano che le ha esaminate di nuovo. Loro dicono nelle loro perizie che c'erano questi piccoli frammenti che erano troppo piccoli per essere tamponati e quindi si sono perse le tracce anche se in realtà probabilmente potrebbero essere stati inseriti in un'altra di queste nove provette. Questo DNA è stato analizzato dal professor De Stefano, il quale ha effettuato una serie di accertamenti disciogliendo queste unghie, che perciò ora non esistono più. Il professore ha ottenuto dei profili di DNA parziali e misti dove ci sono dei cromosomi Y piuttosto ridotti rispetto a quello che dovrebbe essere un profilo completo. Questi profili sono comparabili con le persone e possono soprattutto escluderle. Sembrerebbe che ci siano degli alleli presenti anche nel cromosoma Y della famiglia Sempio ma questo lo vedremo poi con l'incidente probatorio. Ripeto, io ritengo che non si tratti di un DNA da contatto, perché è una quantità di DNA estremamente ridotta".
Ci spieghi meglio…
"Quando c'è un contatto e soprattutto quando la vittima si difende, il DNA che si trova sotto le sue unghie è estremamente concentrato perché c'è una pressione molto forte. Qui noi lo abbiamo in due dita separate ed è un quantitativo molto molto ridotto, non è al di sotto delle soglie ma è veramente basso quindi non non vedo proprio come si possa dichiarare che sia un DNA da contatto. Noi possiamo prendere un quantitativo minimo di DNA delle persone da qualsiasi oggetto. Chiara non ha il DNA della famiglia o di altre persone sulle unghie perché magari quella mattina si era fatta la doccia, poi ha toccato un oggetto dove c'era un DNA che stava lì chissà da quanto. Così si è sporcata un po' le unghie. Per me è un DNA assolutamente scarso, probabilmente da trasferimento secondario. Il DNA di Stasi non è stato trovato – è vero – se non nella spazzatura. Quindi quello dimostra che c'è stata la colazione insieme con lei. Questo già significa collocare temporalmente una persona in un luogo mentre il DNA che noi prendiamo dagli oggetti può stare lì chissà da quanto e non è possibile datarlo".
Poche settimane fa è avvenuto il primo incontro tra il nuovo team difensivo e Andrea Sempio, che si è svolto proprio qui a Roma nel suo ufficio.
"Gli incontri sono stati più di uno ma non abbiamo fatto nulla di particolare se non condividere l'opinione e decidere una strategia comune. Noi, come consulenti tecnici, siamo stati ascoltati dagli avvocati per capire qual è la nostra opinione riguardo a tutti questi reperti. Abbiamo deciso più o meno una strategia che loro ritengono sia possibile in base alle ricostruzioni effettuate dal dottor Palmegiani. Non abbiamo fatto nulla di strano stiamo solo aspettando i risultati di queste consulenze e poi vedremo".
Ci può dire che impressione ha avuto da Sempio quando vi siete visti la prima volta?
"Mi ha dato l'impressione di un ragazzo molto concentrato, consapevole di quello che gli sta succedendo, ormai è un uomo adulto, insomma. Quindi chiaramente ha avuto tempo di elaborare questo cataclisma che gli è capitato, mi è sembrata una persona molto lineare, molto semplice e sincera per cui non ho avuto il minimo dubbio. Chiaro è che non spetta a me dire se è colpevole o innocente però io non ho avuto il minimo dubbio sulla sua colpevolezza".
Quindi, crede che Andrea Sempio sia innocente?
"Io faccio il tecnico, quindi per me non ha importanza se la persona in questione è o meno colpevole. Io devo controllare che gli accertamenti siano fatti in una certa maniera, con certe regole, perché ha diritto alla difesa anche una persona colpevole. Perciò è Marina che pensa che Andrea Sempio sia innocente. La dottoressa Baldi controlla che siano fatte le analisi in maniera corretta. Dunque, ritengo che siano in corso analisi corrette ma ritengo anche che Sempio sia innocente".
E di Stasi cosa pensa?
"Non ci stiamo occupando della colpevolezza di Stasi. Quello che dico è che c'è una sentenza passata in giudicato che se fosse letta da tutte le persone che parlano forse chiarirebbe tante cose. Molti dei problemi che sono sollevati oggi sono già stati affrontati e risolti dal processo precedente. Io ritengo che quelle sentenze siano corrette poi se non sarà così, si valuterà eventualmente una revisione".