Garlasco, il medico che eseguì l’autopsia sul corpo di Chiara Poggi: “Quando l’indagine sarà chiusa parleremo”

"C'è un indagine in corso, quando l'indagine sarà chiusa ne parleremo". Sono queste le parole di Marco Ballardini, il medico legale che nel 2007 eseguì l'autopsia sul corpo di Chiara Poggi, uccisa nella sua casa a Garlasco il 13 agosto di quell'anno. Intercettato dai microfoni della trasmissione di Rete 4 Quarto Grado, nella puntata andata in onda ieri sera, l'esperto non si è lasciato andare a considerazioni di alcun genere dopo la notizia della presenza di un Dna maschile ignoto, non appartenente né ad Alberto Stasi, unico condannato in via definitiva per il delitto, né ad Andrea Sempio, al momento indagato per concorso in omicidio con terzi o con lo stesso Stasi, nella bocca della vittima.

Secondo i consulenti di parte, si tratterebbe di un caso di contaminazione, avvenuta proprio durante le fasi dell'autopsia. D'altronde, su una delle porzioni del tampone e anche su quella che contiene il profilo di quello che è stato ribattezzato "Ignoto 3" è stato isolato il profilo dell'assistente del medico legale. A cui la genetista Denise Albani, impegnata nell'incidente probatorio, chiederà chiarimenti proprio rispetto all'esecuzione dell'esame autoptico, per capire se effettivamente quella traccia possa appartenere all'assassino di Chiara Poggi o se si tratti di contaminazione.
Oltre a Ballardini presenti all'autopsia c'erano quattro carabinieri e un barelliere dell'obitorio, i quali però avrebbero un contatto minimo. La trasmissione di Rete 4 nel corso della puntata di venerdì 25 luglio ha anche mostrato alcuni documenti esclusivi legati alla pista della contaminazione sul caso Garlasco mandando in onda i luoghi dell'ospedale di Vigevano dove fu fatta l'autopsia di Chiara Poggi e le foto inedite scattate proprio la mattina del 16 agosto 2007.
La confusione che emerge dagli scatti mostrati potrebbe aver favorito la contaminazione della garza usata per tamponare la bocca di Chiara, dove è stato trovato l'aplotipo Y di Ignoto 3. Sul tavolo si nota una valigia blu aperta, una macchina fotografica grigia, un recipiente con formalina per conservare organi e tessuti. A questo si aggiungono documenti sparsi alla rinfusa, camici bianchi nel primo ripiano. Sul lato destro della foto si vede il medico, o il suo assistente, indossare il camice e guanti arancioni monouso tipici delle autopsie. E sembra anche che ci siano delle garze bianche sul tavolo, che se fossero pulite non dovrebbero essere lì.