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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Garlasco, il Dna sulle unghie di Chiara Poggi sarà confrontato con quello di Sempio: cosa può succedere adesso

Il Dna trovato sulle unghie di Chiara Poggi verrà confrontato con quello di Andrea Sempio e dei soggetti coinvolti nelle nuove indagini sul delitto di Garlasco. A Fanpage.it parla il genetista Marzio Capra, consulente della famiglia della ragazza trovata morta il 13 agosto 2007: “Che un’attività del genere si potesse fare lo sapevamo, ora bisognerà vedere se ha validità”.
A cura di Eleonora Panseri
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Spetta ai giudici della Corte di Cassazione decidere se riaprire il giallo di Garlasco o assolvere in via definitiva Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007. Lui, unico imputato, non sarà presente.
Chiara Poggi.
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Il Dna trovato sulle unghie di Chiara Poggi verrà confrontato con quello dei soggetti coinvolti nelle nuove indagini sul delitto di Garlasco. A confermare a Fanpage.it la notizia, riportata da fonti stampa, è il genetista Marzio Capra, ex vicecomandante del Ris e consulente tecnico della famiglia della ragazza trovata morta il 13 agosto 2007.

Il profilo genetico che ha fatto riaprire il caso, attribuito dal consulente della Procura Carlo Previderé ad Andrea Sempio, attualmente indagato per omicidio in concorso, verrà comparato durante l'incidente probatorio per il quale la giudice per le indagini di Pavia Daniela Garlaschelli ha concesso una proroga di 70 giorni. 

Tuttavia, come ci spiega il consulente della famiglia Poggi, durante l'udienza tenutasi venerdì il perito Denise Albani, che si occuperà dell'esame, ha fatto una spiegazione dei risultati finora ottenuti sui diversi reperti e, quando è arrivata ai margini ungueali, ha parlato di una serie di eccezioni.

"Ha detto che, qualora fossero perfetti, e non lo sono, non potrebbero comunque essere utilizzati a scopo identificativo perché le caratteristiche indagate non identificano univocamente un individuo ma una categoria di individui", ha detto a Fanpage.it Capra.

"Però ha aggiunto che può andare avanti, prendere il prelievo di Sempio e quelli degli altri soggetti, inserirli nel software e vedere quali saranno i risultati".

"Che un'attività del genere si potesse fare lo sapevamo già, visto che l'hanno fatto i consulenti di parte, ma ora bisogna dire se questo ha una validità o meno. – precisa il genetista – Abbiamo analizzato 60 impronte per trovare il Dna, io ritenevo che fosse un'attività inutile, è stata fatta e il risultato è stato negativo".

"Vogliamo fare lo stesso con i margini ungueali? Lavoreremo ancora, faremo i confronti e capiremo se i risultati possono essere utilizzati. – aggiunge – Avevo parlato a suo tempo anche dell'inquinamento sul tampone orale, era inutile fare quell'accertamento ma è stato fatto e noi l'abbiamo seguito".

La questione della “validità” dei margini ungueali nel caso Garlasco è stata oggetto di forti contestazioni e riserve. I campioni raccolti e analizzati già durante le prime indagini ma non portarono a risultati utili per comparazioni certe. Nel 2014 il perito Francesco De Stefano li analizzò di nuovo ma anche allora i risultati non vennero ritenuti affidabili.

"Si tratta di vedere quali sono le eccezioni che vengono mosse e che concretezza quest'ultime hanno. Noi abbiamo, a mio avviso, poca concretezza perché qualunque sia l'opinione che verrà formulata dal perito, mettiamo che sia sulla non validità scientifica dei confronti, i periti che hanno fatto le analisi precedenti non cambieranno idea", osserva ancora Capra.

"Viceversa, se Albani sposerà la linea dell'utilizzabilità, dall'altra parte abbiamo tutti i periti che invece dicono il contrario. Come questo elemento possa assurgere a valore di prova risulta quanto meno contraddittorio. Non si tratta di 10 persone che dicono: "Alfa", e una che dice: "Beta". In questo caso, c'è proprio una spaccatura".

"Oggi abbiamo le linee guida che formalizzano quanto già allora avevamo detto. – prosegue – Sapevamo che un risultato non ripetibile non era un risultato scientifico. Ora si andrà avanti con questi confronti, ma bisognerà vedere se anche queste unghie sono state contaminate dai soggetti coinvolti nelle indagini".

Capra conclude: "Noi siamo qui per lavorare e la giustizia non deve avere limitazioni di alcun tipo. Per questo, andiamo avanti".

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