Garlasco, il consulente Poggi: “Indagini contro Sempio? Finora si sono rivelate un buco nell’acqua”

"Finora le indagini scientifiche nei confronti di Andrea Sempio si sono rivelate un completo buco nell'acqua. Tutto quello che è emerso convalida i dati precedentemente ottenuti e il quadro accusatorio nei confronti di Alberto Stasi". Il giorno dopo il via libera del nuovo incidente probatorio sul delitto di Garlasco, il genetista e consulente della famiglia Poggi Marzio Capra a Fanpage.it tira le somme su questi primi mesi di indagini. Perché ad oggi, secondo la difesa dell'attuale indagato e i legali della famiglia Poggi, non c'è nessuna prova né indizio che lasci anche solo immaginare che Chiara Poggi quel 13 agosto del 2007 possa essere stata uccisa da qualcuno che non sia il già condannato in via definitiva Alberto Stasi. Ma andiamo per ordine.
Ad oggi manca ritornare su quelle analisi da cui mesi fa era partito il nuovo procedimento penale su Andrea Sempio con l'accusa di omicidio in concorso con ignoti o con lo stesso Stasi. Stiamo parlando degli esami sulle unghie della vittima: la perizia del 2014 del professore Francesco De Stefano aveva trovato piccolissime tracce di materiale biologico non abbastanza pulito e completo però da associarlo a qualcuno. Invece negli anni successivi per i consulenti prima della difesa di Stasi e poi anche della Procura di Pavia non c'è alcun dubbio che si tratti del DNA di Andrea Sempio. Per questo la sua iscrizione nel registro degli indagati.
Saranno ora i periti del primo incidente probatorio a dare ragione alla perizia del 2014 (appoggiata anche dalla difesa di Sempio e dai consulenti dei Poggi) o alle nuove rivalutazioni della difesa di Alberto Stasi e della Procura. Non resta che attendere quindi. Ad oggi però – a meno che gli inquirenti non sveleranno altro durante la chiusura delle indagini – nessun dubbio contro Sempio sembra essere confermato.
Almeno fino a qualche giorno fa le indagini sembrano concentrarsi sulla traccia 33, ovvero quella trovata sulla parete destra delle scale interne della villetta di Garlasco e dove è stato trovato il cadavere di Chiara Poggi. Ora è bene chiarire subito una cosa: difficile, se non impossibile, sarà definire la data di questa traccia. Ma c'è di più: per la difesa di Sempio quella impronta non è del loro assistito e anche la Procura nei giorni scorsi ha accertato che non ci sono segni di sangue su quella impronta. Quindi sembrano cadere nel nulla pure questa parte degli accertamenti.
Nei giorni scorsi inoltre gli avvocati della famiglia Poggi avevano chiesto che questa traccia fosse oggetto di un ulteriore incidente probatorio perché così in questo modo sarebbe stato un perito super partes a sciogliere una volta per tutte questi dubbi. Ma il pubblico ministero aveva detto no e così – almeno per il momento – non sarà fatto nessun ulteriore esame sull'impronta 33.
"Il Codice prevede che la procura debba fare delle indagini anche nell'interesse dell'indagato. La procura di Pavia le ha estese anche nell'interesse del condannato, ma non accoglie le richieste della persona offesa", aveva tenuto a precisare al fine dell'udienza di mercoledì il legale della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni. Aveva chiesto un incidente probatorio per una "valutazione dell'impronta 33, per vedere se c'erano le minuzie sufficienti per attribuirla a Sempio. Non l'hanno concessa e il giudice non la può concedere in assenza dell'ok della procura. Dicono che noi abbiamo paura della verità e si oppongono a un accertamento quando viene demandato a un giudice terzo".