Garlasco, difesa di Stasi smentisce la Procura: “L’impronta 33 di Andrea Sempio è intrisa di sangue e sudore”

"L'impronta di Andrea Sempio intrisa di sangue e sudore". La difesa di Alberto Stasi ha depositato la sua relazione sulla traccia 33, ovvero quella trovata sulla parete destra delle scale su cui è stato trovato il corpo di Chiara Poggi e che la Procura solo recentemente ha associato all'attuale indagato. La consulenza dell'unico condannato del delitto ribadisce invece la presenza di sangue su questa traccia, cosa che invece precedentemente è stata smentita sia dagli inquirenti che dalla difesa di Andrea Sempio. Riporta la notizia il Tg1 sui propri canali social. Ma c'è di più: secondo i tecnici di questa relazione di parte si tratterebbe di un contatto palmare intenso non compatibile con una normale discesa per le scale.
Perché è importante la posizione dell'impronta
In queste ultime settimane è stato infatti fondamentale dare una precisa posizione a questa impronta: è tra i motivi per cui il Ris è tornato a fare i sopralluoghi nella villetta di Garlasco. Infatti a Fanpage.it l'ex poliziotto Dario Redaelli, l'esperto di analisi della scena del crimine e consulente dal 2014 della famiglia Poggi, aveva spiegato: "A seconda delle convenienze questa impronta viene collocata da un punto all'altro più o meno vicino alla salma della povera Chiara. Ribadisco, a seconda delle convenienze. Perché a seconda del punto in cui questa impronta si fosse trovata – anche in base al cadavere – sarebbe stata più probabilmente associata alla scena del crimine o a qualunque persona che scendendo le scale si sia appoggiata in quel punto". Questo perché bisogna tenere in considerazione che, secondo quanto scoperto dagli inquirenti negli anni, l'assassino di Chiara Poggi non ha mai sceso le scale interne. La vittima è stata colpita alla testa mentre era nel salone di casa e poi gettata dalle scale.
Cosa sostiene la difesa di Sempio su impronta 33
"No sangue, ma sudore": avevano invece riportato nella loro relazione i consulenti della difesa di Andrea Sempio. Per la difesa dell'attuale indagato l'impronta non sarebbe neanche attribuibile a lui. A Fanpage.it l'avvocata Angela Taccia precisa che: "I nostri consulenti dicono che le minuzie reali ed effettive di quell'impronta sono cinque. Quindi le 15 minuzie che avevano visto i consulenti della Procura, cinque ci sono davvero ma le altre 10 sono tutte errate, forzate o inesistenti perché sono state confuse come minuzie le trame murarie. Sul muro c'erano delle linee e le hanno considerate minuzie".
Ad oggi è certo che datare questa traccia (restano al fatto che per gli inquirenti è priva di sangue) sarà molto complicato. Intanto il pubblico ministero ha rifiutato la richiesta dell'avvocato della famiglia Poggi di eseguire un incidente probatorio su questa impronta. Ovvero ha negato che sia un perito esterno (e quindi non di parte) a dire una volta per tutte se su questa impronta c'è sangue o meno o se sia di Sempio o no.