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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Garlasco, cosa c’entrano i ricatti hard al rettore del santuario della Bozzola col delitto Poggi

I pm che indagano sul delitto di Garlasco acquisiranno anche gli atti di una inchiesta apparentemente non collegata, quella dei ricatti hard al rettore del santuario della Bozzola. Si tratta di fatti avvenuti dopo il delitto ma, secondo una teoria mai dimostrata, Chiara poggi potrebbe aver scoperto qualcosa che avveniva a Garlasco già in quegli anni.
A cura di Antonio Palma
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Non solo Sempio, Stasi e tutte le altre persone che ruotavano attorno al delitto di Chiara Poggi nella prima inchiesta, per risolvere il mistero del delitto di Garlasco, nella nuova inchiesta la procura di Pavia ha deciso di indagare a 360 gradi vagliando ogni pista e ogni traccia, anche se in precedenza ritenuta inutile. Una scelta investigativa confermata ora da una nuova decisione, quella di acquisire gli atti di una inchiesta apparentemente non collegata, quella dei ricatti hard al rettore del santuario della Bozzola.

I documenti su pedofilia e abusi nella chiesa salvati da Chiara Poggi

Le due vicende sono state più volte accomunate da indiscrezioni e voci di paese ma in realtà finora mai nulla di concreto è emerso che possa far parlare di una connessione diretta tra i due casi che hanno interessato Garlasco. Dopo alcune recenti affermazioni e la rivalutazione dei documenti salvati sulla pennetta Usb da Chiara Poggi, La procura di Pavia ha deciso di analizzare nel dettaglio anche i documenti dell'inchiesta relativa al ricatto a sfondo sessuale dell’ex rettore per fugare ogni dubbio e cercare di capire se effettivamente possano esserci dei punti di contatto.

In particolare si cerca di capire se l’interesse di Chiara Poggi per quei documenti su pedofilia e abusi nella chiesa, ritrovati sulla sua pendrive, sia stato suscitato da alcuni scandali avvenuti proprio a Garlasco. Il primo risale al 2006 quando i carabinieri trovarono in una casa di uno spacciatore venti foto di minori e videocassette di immagine intime di adolescenti.  Tra i bimbi anche alcuni piccoli ripresi proprio nell’oratorio di Garlasco. Gli inquirenti sospettarono un giro di produzione di materiale pedopornografico da rivendere.

Lo scandalo del ricatto all’ex rettore del santuario della Bozzola

Un altro caso apparentemente scollegato invece risale al 2012 quando un gruppo di giovanissimi under 14 immigrati venne ritrovato insieme in un appartamento di Garlasco facendo ipotizzare un traffico di minori. L’anno dopo emerse infine lo scandalo del ricatto all’ex rettore del santuario della Bozzola da parte di due uomini, poi condannati in contumacia. Secondo quanto venne accertato dagli inquirenti, i due avevano adescato il sacerdote con l’intento di firmarlo in situazioni compromettenti a carattere sessuale per poi ricattarlo. I due cominciarono a minacciarlo dicendo di avere un video, chiedendogli denaro per non diffondere il filmato fino a quando il prete li denunciò.

Questi ultimi fatti risalgono al periodo successivo all’assassinio di Chiara Poggi ma hanno dato vita a una teoria mai dimostrata che vede Chiara colpita perché testimone scomoda di qualcosa che avveniva a Garlasco già in quegli anni. Un’ipotesi avanzata ad esempio dall’avvocato di Andrea Sempio, secondo il quale l’interesse della giovane per quelle ricerche sulla pedofilia nella chiesa e potrebbero non essere state casuali.

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