video suggerito
video suggerito
Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Garlasco, a chi appartengono le 60 impronte trovate in casa Poggi e perché quasi tutte restano inutilizzabili

Sarebbero 60 le impronte trovate nella casa in cui è stata uccisa Chiara Poggi. Ma quante potrebbero essere utilizzate per l’incidente probatorio? Lo spiega a Fanpage.it il consulente della famiglia Poggi, Marzio Capra.
A cura di Giorgia Venturini
145 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

In vista dell'incidente probatorio sul delitto di Garlasco si torna a parlare delle 60 impronte trovate nella casa in cui è stata uccisa Chiara Poggi. Unico condannato è Alberto Stasi, mentre in questi giorni il caso è stato riaperto dopo che Andrea Sempio è stato iscritto nel registro degli indagati (per la terza volta) con l'accusa di omicidio in concorso con ignoti o con lo stesso Stasi. Oggi sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti ritorna tutto il materiale genetico repertato, analizzato e in parte non analizzato in questi 18 anni. Anche tutto quel materiale che a suo tempo non aveva dato alcun esito. Anche queste 60 impronte? A chi appartengono? E nel caso ora cosa possono svelare?

Lo spiega a Fanpage.it il consulente della famiglia Poggi, Marzio Capra: "Il numero delle impronte coincide esattamente con quelle già repertate dal Ris a suo tempo. Nulla di nuovo, quindi. Alcune di queste sono state attribuite. Le restanti hanno mostrato insufficienti caratteristiche qualitativamente rilevanti da poter essere considerate utili a confronti validi. Le uniche impronte utili e non attribuite sono quelle rinvenute sui contenitori in cartone per pizza. Sono 3 impronte, una sola con utilità giuridica e due con utilità solo dattiloscopica. Sui sopracitati cartoni per pizza sono state rilevate e già attribuite alla vittima Chiara Poggi una impronta e al condannato Alberto Stasi quattro impronte. A chi possano quindi essere attribuite queste ulteriori tre impronte sconosciute, è una domanda a cui forse può rispondere direttamente lo stesso condannato".

Inoltre, "è da escludere che le impronte già ritenute non utili possano oggi essere invece ritenute valide e attribuibili. Nulla è cambiato nello stato dell’arte e bisognerebbe fantasticare circa un errore astrattamente possibile ma sicuramente così grossolano da parte di Personale tanto esperto e specializzato da rendere tale ipotesi francamente assai poco condivisibile. Bisogna anche tenere in considerazione che le sostante utilizzate (che hanno permesso di trovare queste 60 impronte) reagiscono in maniera anche aspecifica con tutti gli acidi grassi. Non solo con quelli delle impronte delle dita quindi".

E ancora: "A me non risulta che l'incidente probatorio verta sulla valutazione di impronte digitali. Prima è stato nominato un solo genetista poi è stato richiesto un perito dattiloscopico, per la sola documentazione fotografica (peraltro già effettuata) dei reperti relativi alle impronte, siccome verranno sottoposti agli accertamenti bio-molecolari distruttivi i para adesivi". Il genetista consulente dal 2007 della famiglia Poggi tiene sempre a ribadire: "Anche dal punto di vista della dattiloscopia sono tutti accertamenti che sono stati già fatti. Tutti reperti già analizzati". Anche nel 2025 quindi queste impronte rischiano di non essere associabili: "Perché se non ci sono sufficienti particolarità in queste impronte non possono essere associabili", chiarisce il genetista.

Se oggi fossero associabili vorrebbe dire – sempre per il professore – che qualcuno ha scoperto ultimamente qualche dettaglio in più e quindi "o non sono le impronte di allora o chi le ha valutate allora ha commesso un errore talmente incredibile da non poter essere perdonabile. Gli inquirenti potrebbero addirittura ipotizzare un falso in perizia, il che mi sembra francamente assai poco associabile con la straordinaria professionalità ed assoluta statura morale di chi ha nello specifico operato".

Per il professore infatti le analisi sono state fatte molto bene e nulla è cambiato dal 2007. Ora lo dirà il nuovo incidente probatorio. Ma parte delle impronte individuate a chi appartengono? "Alcune impronte sono degli investigatori, qualcuna del fratello e del padre di Chiara Poggi, oltre a quelle della stessa vittima Chiara Poggi e del condannato Alberto Stasi, altre del falegname che ha montato la porta mesi prima. Questo per dire che se venissero trovate impronte di Andrea Sempio come si farebbero a contestualizzarle al momento dell'omicidio?".

145 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views