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Incidente Funivia Stresa-Mottarone

Funivia Mottarone, freno disattivato dal forchettone. Carabinieri: “Mai ritrovato dispositivo”

Le procura cercherà di chiarire le dinamiche dell’incidente avvenuto sulla Funivia Stresa-Mottarone. Al vaglio degli inquirenti anche l’ipotesi dell’inserimento di un forchettone, dispositivo che blocca l’inserimento automatico dei freni di emergenza. A testimoniarlo sarebbe un’immagine virale in queste ore su internet. “I nostri volontari non hanno diffuso gli scatti” spiega Matteo Gasparini del soccorso Alpino a Fanpage.it. Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Verbania ha raccontato di non aver rivenuto per il momento il dispositivo durante i sopralluoghi effettuati sul posto.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Le indagini sull'incidente alla funivia Stresa-Mottarone sono solo agli inizi. La procura cerca di rispondere a diverse domande: la prima riguarda le responsabilità legali sulla gestione dell'impianto. Ancora in corso il braccio di ferro tra la Regione e il Comune di Stresa: secondo la sindaca, il passaggio non è ancora completato. La proprietà sarebbe dunque della Regione Piemonte. L'Ente sostiene invece che la proprietà della struttura del Mottarone sia del Comune di Stresa già dal 1997, ma che la trascrizione non è potuta avvenire perché non sarebbero stati emessi gli atti più volte richiesti. La seconda riguarda la manutenzione: la società Leitner asserisce di aver compiuto gli ultimi accertamenti sui freni 21 giorni fa. Sarebbe stata simulata anche una situazione di rottura del cavo portante per verificare che tutti i dispositivi di emergenza fossero in funzione. La terza, invece, riguarda la dinamica dell'incidente: quello che è certo è che la fune trainante si è tranciata e che il cavo portante non ha retto. Bisogna capire però perché i freni non abbiano funzionato. Pasticche usurate o l'inserimento del forchettone in ferro?

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L'ipotesi dell'inserimento del forchettone

Il forchettone è un dispositivo che mantiene aperte le ganasce del freno. Serve per evitarne l'inserimento impedendone l'attivazione durante i giri di prova della funivia. Se l'impianto si ferma i freni di emergenza bloccano le cabine e la messa in funzione deve avvenire manualmente. Una riattivazione da parte di un operaio sarebbe un'ulteriore complicazione durante le attività di controllo quando sull'impianto non vi sono turisti, motivo per cui si mantengono bloccati i freni con il forchettone. Quando i passeggeri sono però a bordo, è necessario che i dispositivi di emergenza siano inseriti per evitare tragedie come quella avvenuta sul tratto del Mottarone. In queste ore ha fatto il giro di internet un'immagine che mostrerebbe l'inserimento di almeno uno dei forchettoni. La foto sarebbe stata scattata da volontari del Soccorso Alpino giunti sul posto per i soccorsi. L'ipotesi sarebbe al vaglio della procura. Tuttavia a Fanpage.it il responsabile provinciale del Soccorso Alpino di Verbania, Matteo Gasparini, ha smentito la diffusione di tali immagini. "Non ho scattato personalmente la foto. Quello che è certo è che nessuno di noi ha diffuso gli scatti. Mi risulta difficile quindi pensare che l'informazione possa arrivare dal Soccorso Alpino". Dello stesso avviso anche il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Verbania. "La foto che circola non è nostra. Nei nostri sopralluoghi non abbiamo ritrovato il dispositivo che non risulterebbe tra gli elementi fotografati dai Carabinieri di Verbania. Stiamo indagando su tutti gli elementi che ci vengono forniti anche dall'esterno, ma attualmente l'ipotesi del forchettone resta una speculazione da verificare".

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Quando è avvenuta la riapertura dell'impianto

La funivia avrebbe ripreso la sua attività già nel mese di aprile dopo le restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19. Nella giornata precedente al disastro, però, sarebbe stato effettuato un giro di prova che avrebbe portato al blocco temporaneo dell'impianto. L'ipotesi di una prova tecnica escluderebbe la presenza di passeggeri a bordo. I tempi però non tornano, poiché se le attività sono effettivamente riprese nel mese di aprile, anche nella giornata antecedente il crollo l'impianto avrebbe dovuto essere a disposizione dei visitatori. Le cabine si sarebbero bloccate e sarebbero poi state rimesse in funzione, ma non è chiaro se vi fossero persone a bordo. Anche questo è un elemento che va verificato nel corso delle indagini secondo quanto dichiara anche il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Verbania. "Se vi fossero persone a bordo della funivia nella giornata antecedente il disastro sarà appurato tramite le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Abbiamo sequestrato filmati di diverse telecamere per un'intera settimana. Le riprese sono h24 e saranno visionate frame per frame. Si tratta di un lavoro incredibile che richiede tempo e cautela. Per adesso non abbiamo raccolto testimonianze in questo senso. Abbiamo iniziato a sentire il personale impiegato nella gestione quotidiana della Funivia, questo dovrebbe aiutarci a capire più cose.

L'appello ad eventuali testimoni

Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Verbania Alberto Cicognani ha lanciato in queste ore un appello rivolto a tutti coloro che possono aver assistito all'incidente. A Fanpage.it ha confermato di aver già ricevuto qualche segnalazione di persone che si trovavano nei dintorni. "Non possiamo sapere chi fosse nei boschi – spiega il Comandante -. Abbiamo ricevuto i racconti di diverse persone che saranno utili al prosieguo delle indagini, tutto è nelle mani della procura. Non possiamo però escludere che ci siano altre persone che hanno visto e che ancora non hanno raccontato. Possono presentarsi presso qualunque caserma dei carabinieri. Abbiamo sentito i turisti e gli escursionisti che c'erano. Ora l'area è completamente sotto sequestro e abbiamo chiesto l'aiuto degli esperti per capire cosa abbia portato alla rottura del cavo".

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