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Fratellini morti a bologna cadendo dall’ottavo piano: indagato il padre

La Procura ha fatto sapere che il padre dei due fratellini è indagato solo per un atto formale, così da consentirgli di nominare un perito di parte e assistere all’autopsia sui corpi dei figli. L’ipotesi degli inquirenti è infatti che si sia trattato di una disgrazia senza colpevoli.
A cura di Davide Falcioni
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Heitz Nathan Chabowe, il padre dei due bambini di 11 e 14 anni precipitati dall'ottavo piano di un edificio di Bologna e morti sabato, è stato iscritto nel registro degli indagati: si tratta – ha spiegato il procuratore Giuseppe Amato – di un atto dovuto per permettere la nomina di un perito di parte che possa assistere all'autopsia dei due bimbi: "L’autopsia sul corpo delle vittime sarà eseguita prevedibilmente venerdì prossimo a Modena ed il padre dei ragazzi ha ricevuto avviso dell’accertamento solo per ragioni tecniche". L'uomo è difeso da un avvocato d'ufficio e, secondo gli inquirenti, non avrebbe avuto nessuna responsabilità nella tragedia: l'ipotesi prevalente è infatti che si sia trattato di una disgrazia causata da ragioni ancora da definire. "Si  è in attesa dei risultati degli accertamenti della Polizia scientifica ma finora tutto fa propendere per una disgrazia", spiegano dalla Procura specificando che "i definitivi sviluppi saranno comunicati al termine di tutti gli accertamenti".

Ad eseguire l'esame autoptico sarà il medico legale Guido Pelletti. L’indagine parte dal presupposto che non vi sia stata responsabilità di nessuno dei due genitori, e si stanno tentando di ricostruire gli ultimi minuti di vita di David e Benjamin. Tra le ipotesi gli inquirenti stanno valutando anche quella che i due abbiano avuto un'animata lite mentre erano sul balcone e che, dopo una serie di spintoni, siano accidentalmente precipitati entrambi nel vuoto, con un volo di quasi 30 metri che non ha lasciato loro nessuno scampo. Non è però stata esclusa un'altra ipotesi: quella che i bambini abbiano tentato di scavalcare dal balcone della propria casa a quello dei vicini in modo da aggirare il divieto del padre, che li aveva messi in punizione per aver smarrito dei soldi tornando dal supermercato dove erano andati a fare la spesa. Nessuna delle due ipotesi è però al momento suffragata da prove certe.

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