Finanziere tossicodipendente licenziato, ma il Tar lo reintegra

Era stato fermato e identificato in un controllo antidroga da parte di una pattuglia della polizia di Stato e aveva dichiarato di trovarsi in servizio, mentre in realtà stava trattando per l’acquisto di un paio di dosi di eroina da uno spacciatore. Per questo motivo un finanziare era stato espulso dal suo comando generale una volta scoperto che lo stesso era un “episodico assuntore di eroina”. Il militare della Guardia di finanza però ha fatto ricorso e il Tar della Lombardia, la settimana scorsa, gli ha dato ragione ritenendo sproporzionata la sanzione comminata dal comando. Come spiega Il Fatto Quotidiano, i giudici del tribunale amministrativo regionale, infatti, rifacendosi ad una legge sula tossicodipendenza che tutela l’occupazione di chi cade nel tunnel della droga, hanno spiegato che la perdita del lavoro da parte del finanziere avrebbe avuto come conseguenza il fallimento del percorso di cura intrapreso dall'uomo.
In servizio con riserva – Il militare del resto nel suo ricorso aveva precisato di essersi sottoposto volontariamente ad un trattamento terapeutico che aveva avuto “esito positivo", e che non gli erano mai state contestate “infrazioni o violazioni dei doveri connessi al servizio”. Nella sua decisione in effetti il Comando Generale delle Fiamme aveva deciso di applicare per l'uomo una pena severa, “la perdita del grado per rimozione”, vale adire la perdita dello status di militare con benefici connessi, quindi addio anche a buonuscita e pensione. Per il Tar però una simile punizione è esagerata perché avrebbe violato “il principio di proporzionalità”. Il finanziere quindi ora è ritornato di nuovo in servizio seppur "con riserva".