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Omicidio Sara Campanella

Femminicidio Sara Campanella, il giudice nega la perizia psichiatrica ad Argentino. L’avvocato: “Inspiegabile”

Il gip non ha dato il via libera per eseguire la perizia psichiatrica su Stefano Argentino, in carcere con l’accusa di aver ucciso Sara Campanella a Messina. L’aveva chiesta il legale difensore: “La circostanza lascia questa difesa davvero mortificata, in quanto traspare la indiscutibile superficialità nell’analisi della documentazione versata negli atti”.
A cura di Giorgia Venturini
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Da sinistra, Sara Campanella, la 22enne uccisa; Stefano Argentino, il 27enne accusato del femminicidio.
Da sinistra, Sara Campanella, la 22enne uccisa; Stefano Argentino, il 27enne accusato del femminicidio.
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Il giudice per le indagini preliminare non ha dato il via libera per eseguire la perizia psichiatrica su Stefano Argentino, in carcere con l'accusa di aver ucciso Sara Campanella nel pomeriggio del 31 marzo a Messina. Il suo legale difensore Giuseppe Cultrera aveva chiesto nei giorni scorsi un incidente probatorio sulla perizia psichiatrica per il suo assistito: al gip aveva sostenuto la sua richiesta precisando che il padre dal 2016 è in cura per un disturbo psichiatrico. Avrebbe presentato poi una relazione di diverse pagine della madre di Stefano Argentino che spiega la situazione famigliare. Il giudice per le indagini preliminari ha negato però di procedere con l'incidente probatorio. Questo non è detto che la perizia non venga fatta durante un possibile processo.

A Fanpage.it l'avvocato Cultrera ha spiegato nel dettaglio quello che è successo: "Avevo già in mente, come dichiarato, di chiedere una perizia psichiatrica non perché fosse una routine ma perché dai primi colloqui con l’indagato era emersa, almeno a mio avviso, da profano, una condizione simil patologica tale da essere attenzionata, come legge prevede e impone".

E poi ha aggiunto: "Svolgendo indagini difensive, ho appurato che Stefano Argentino è nato e cresciuto in un clima familiare a dir poco tormentato, caratterizzato da pressione psicologica e disagi familiari di provenienza patologica. Ho appurato infatti che il padre soffre di una patologia psichiatrica da oltre dieci anni che condiziona fortemente l’ambiente circostante".

Da qui la decisione di chiedere un incidente probatorio: "Ho, pertanto, deciso di chiedere perizia psichiatrica con incidente probatorio, allegando l’intera documentazione oggetto delle indagini difensive e la completa cartella clinica del padre dell’indagato, in cura presso il DSM dal 2016. Inspiegabilmente e con grande sorpresa, il gip ha rigettato la richiesta di incidente probatorio, inserendo fra le motivazioni ‘non risulta agli atti alcuna documentazione medica e psichiatrica, presente o passata, relativa alla persona dell’indagato, né certificati attestanti l’asserita patologia del di lui padre'. La circostanza lascia questa difesa davvero mortificata, in quanto traspare la indiscutibile superficialità nell’analisi della documentazione versata negli atti e la disattenzione di chi è chiamato a giudicare".

Infine ha tenuto a precisare: "Il tutto è motivo di ricorso per Cassazione, ma si vuol valutare con attenzione e serenità il da farsi. Al momento si vuol ricordare ai Decidenti che gli atti di un omicidio, grave come annunciato, non possono essere sfogliati come le pagine di un vecchio libro. La giustizia è una cosa seria e va analizzata secondo il Codice di procedura".

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