Farmacista di Ascoli Piceno forniva esiti di tamponi mai eseguiti, arrestato

Un farmacista della provincia di Ascoli Piceno su richiesta forniva esiti di tamponi antigenici rapidi di "negatività" e talvolta anche di "positività" Covid per prestazioni sanitarie in realtà mai eseguite. Dopo tre mesi di indagini coordinate dalla Procura di Ascoli Piceno, oggi in esecuzione di un ordine di custodia firmato dal gip, il farmacista è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Ascoli Piceno e della locale Compagnia nell'operazione denominata "Green Pack 2”. Il farmacista, finito agli arresti domiciliari, è accusato del reato di falsità ideologica continuata. Un addebito contestato in concorso con altre 17 persone, ovvero le collaboratrici che lo aiutavano negli inserimenti e coloro che usufruivano del finto tampone per ottenere il Green Pass. Tra questi, secondo quanto accertato, c’era anche un noto professionista ascolano che opera sempre in ambito sanitario.
Nel corso delle complesse indagini gli investigatori hanno raccolto concreti elementi indiziari nei confronti del farmacista che, per accontentare la sua clientela, avrebbe ricevuto direttamente sul suo cellulare le "ordinazioni" per effettuare i falsi tamponi. Si faceva inviare le foto delle tessere sanitarie al fine di ottenere velocemente l'esito desiderato – di positività o negatività Covid – senza recarsi nemmeno in farmacia. Condotte che in alcuni casi si sono protratte nel tempo con la produzione di decine di esiti di tampone falsi ottenuti “a richiesta” e inseriti nel portale nazionale per il rilascio di Green Pass, necessario fino a oggi per la quasi totalità delle attività. Nei prossimi giorni il farmacista sarà interrogato dal Giudice per le Indagini Preliminari e potrà fornire la sua versione dei fatti.