Famiglie sfrattate a Bologna, polizia sfonda muri, scontri: “Sempre pagato, bimbi senza casa per fare B&B”

Scontri con la polizia oggi per due sfratti in via Michelino a Bologna. Nei due appartamenti che hanno ricevuto il provvedimento di sfratto vivevano due famiglie con figli piccoli. “Persone e famiglie che hanno sempre pagato l’affitto vengono buttate in mezzo alla strada per fare un B&B con la scusa della finita locazione” denunciano gli attivisti.
A cura di Antonio Palma
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Giornata di tensione in via Nichelino a Bologna dove per sfrattare due famiglie da due appartamenti sono intervenuti decine di uomini delle forze dell’ordine in assetto antisommossa, tra polizia e carabinieri, che si sono scontrati con attivisti e residenti che si erano barricati per impedire l’esecuzione del provvedimento.

Le famiglie coinvolte comprendono cinque minori, tra cui una ragazza con disabilità e la vicenda si trascinava da tempo con la proprietà che aveva chiesto agi inquilini di andare via per finita locazione, anche se questi avevano sempre pagato l’affitto. Si era tentata anche una mediazione ma che non si è concretizzata. L’ufficiale giudiziario così aveva tentato più volte lo sfratto senza esito e oggi è scattato l’intervento massiccio di agenti.

"Era in corso una trattativa per la casa, è stata un’azione inaspettata, non ci aspettavamo che arrivassero le forze dell'ordine a sfondare la porta" hanno dichiarano gli attivisti di Plat Piattaforma di Intervento Sociale che seguivano già il caso e che oggi sono intervenuti nuovamente per evitare lo sfratto. L’intervento delle forze dell’ordine già prima delle 8 quando hanno iniziato a sfondare le porte. L’irruzione dei carabinieri circa due ore dopo mentre all’esterno la polizia fronteggiava gli attivisti che cercavano di entrare.

“Lo sfratto di un appartamento di una multiproprietà ad appena pochi giorni dal suo rinvio. Una situazione insostenibile, dove persone e famiglie che hanno sempre pagato l’affitto vengono buttate in mezzo alla strada, col freddo che incomincia, utilizzando la scusa della finita locazione, per permettere alla proprietà di speculare ulteriormente sul prezzo” sostengono gli attivisti, accusando la proprietà di voler aprire un B&B e denunciando anche l’assenza sul posto di assistenti sociali.

“È una vergogna. Le persone muoiono, letteralmente, muoiono per colpa dei profitti di pochi. Lo ripetiamo: una famiglia che ha sempre pagato l’affitto e che da oggi rischia di dormire sotto un ponte unicamente per lasciare spazio a dei B&B” attaccano, spiegando: “Una porta devastata, e decine di agenti celere che entrano con dei bambini all’interno. L’assistente sociale, dopo un’ora che provano a sfondare la porta, ha proposto per telefono un albergo fuori Bologna con una bambina autistica che ha bisogno della continuità scolastica. Neanche il tempo di valutare la proposta e la celere ha fatto irruzione in casa”.

"Il nostro principio è che l’esecuzione dello sfratto può essere fatta solo quando al nucleo familiare viene offerta una soluzione abitativa alternativa dignitosa. Altrimenti l’esecuzione deve temporeggiare" sostengono gli attivisti, aggiungendo: "Devono essere offerte soluzioni abitative idonee pari a quelle in cui le famiglie vivevano".

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