Falsi voti in cambio di soldi, arrestati due dipendenti dell’Università di Catania

Secondo gli inquirenti avrebbero violato il sistema informatico dell'Università di Catania modificando i voti o aggiungendo esami mai sostenuti a studenti in cambio di denaro, per questo due dipendenti dell'Ateneo siciliano sono finiti in manette. I due sono stati arrestati lunedì dai militari della Guardia di finanza di Catania che hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip su richiesta della locale Procura della Repubblica. I reati contestati ai due dipendenti della Facoltà di Medicina dell'Università siciliana sono falso in atto pubblico, corruzione ed accesso abusivo al sistema informatico dell'ateneo. Secondo la ricostruzione degli investigatori, i due dipendenti, uno addetto all’ufficio di segreteria della Facoltà di Medicina, l'altro con mansioni di autista, avrebbero falsificato la documentazione universitaria di alcuni studenti, anche loro indagati, e inserito nell’archivio informatico dell’Ateneo dati non veritieri. Secondo le Fiamme Gialle in cambio i due indagati avrebbero ottenuto somme di denaro e altre utilità. Almeno uno degli studenti coinvolti grazie a quei dati è riuscito poi a conseguire la laurea in medicina e dunque il possibile accesso alla professione medica.
"Abbiamo offerto sin dall’inizio ampia collaborazione agli inquirenti" ha spiegato il Rettore dell'Università, aggiungendo "è una vicenda che abbiamo provveduto noi stessi a segnalare all’opinione pubblica e a denunciare alla magistratura". "A seguito di quelle verifiche, abbiamo subito disposto l’annullamento degli esami e, conseguentemente, della laurea illecitamente conseguita dallo studente in questione" ha assicurato il rettore, sottolineando che l'Università ha anche provveduto ad "attivare i procedimenti disciplinari previsti dalle norme vigenti nei confronti dei dipendenti coinvolti" nell'inchiesta.