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Erri De Luca, incubo finito: la Procura di Torino non fa ricorso in appello

Sono scaduti i termini di legge per presentare ricorso dopo la sentenza di assoluzione per Erri De Luca.
A cura di Davide Falcioni
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A cinque mesi dalla sentenza di assoluzione "perché il fatto non sussiste" spiccata nei confronti di Erri De Luca dal Tribunale di Torino l'incubo per lo scrittore può dirsi definitivamente finito. Alcuni giorni fa sono scaduti i termini entro i quali la procura o Telt, la società che si occupa della fase esecutiva della Torino-Lione, avrebbero dovuto presentare appello. Nessuno però l'ha fatto quindi dopo la sentenza di primo grado non si procederà in secondo.

Come si ricorderà Erri De Luca venne accusato di istigazione a delinquere per aver affermato che il sabotaggio della linea ad alta velocità Torino – Lione era un atto legittimo da parte degli attivisti No Tav. L'incriminazione dello scrittore aveva suscitato forti critiche da tutta Europa. Il 24 febbraio 2014 infatti De Luce ricevette un avviso di garanzia da parte dei pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo.

Il processo a Erri De Luca aveva fortemente indignato l'opinione pubblica italiana che aveva giudicato l'atto della Procura di Torino una violazione della libertà d'espressione. In aula – nella sua arringa finale difensiva – lo scrittore aveva dichiarato: "Sarei presente in quest’aula anche se non fossi io lo scrittore incriminato per istigazione. Aldilà del mio trascurabile caso personale, considero l’imputazione contestata un esperimento, il tentativo di mettere a tacere le parole contrarie. Perciò considero quest’aula un avamposto affacciato sul presente immediato del nostro paese. Svolgo l’attività di scrittore e mi ritengo parte lesa di ogni volontà di censura.
 Sono incriminato per un articolo del codice penale che risale al 1930 e a quel periodo della storia d’Italia. Considero quell’articolo superato dalla successiva stesura della Costituzione della Repubblica. Sono in quest’aula per sapere se quel testo è in vigore e prevalente o se il capo di accusa avrà potere di sospendere e invalidare l’articolo 21 della Costituzione".

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