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L’effetto del Coronavirus sui farmaci: restano principi attivi solo per 3 mesi

“Dai dati diffusi, lo stock di principi attivi attuale copre in media 3 mesi di richiesta produttiva per il prodotto finito” ha spiegato il presidente di Assogenerici. Proprio in Cina viene prodotta la maggior parte dei principi attivi usati poi per realizzare i farmaci generici ma col blocco di fabbriche e trasporti per l’emergenza coronavirus è tutto fermo.
A cura di Antonio Palma
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L’emergenza coronavirus potrebbe avere grossi effetti sulla produzione di centinaia di farmaci in tutto il mondo, compresa l’Italia. Con le straordinarie misure di emergenza messa in campo da Pechino per limitare il contagio, tra cui intere regioni in quarantena, infatti le scorte di principi attivi presto potrebbero scarseggiare con pesanti effetti sulla produzione di farmaci anche comuni ma essenziali come antidolorifici o antibiotici. Proprio in Cina in effetti viene prodotta la maggior parte dei principi attivi usati poi per realizzare i farmaci generici ma col blocco di fabbriche, trasporti e ogni altra attività produttiva e commerciale in alcune zone, nel Paese asiatico è tutto fermo.

A spiegarlo è stato il presidente Assogenerici, Enrique Häuserman, pur assicurando che al momento non ci sono problemi di fornitura di medicinali sul mercato nazionale. “Non esiste un rischio immediato di interruzione improvvisa della fornitura di medicinali sul mercato nazionale ma, dai dati diffusi anche dall'Associazione europea dei produttori di generici e biosimilari, lo stock di principi attivi attuale copre in media 3 mesi di richiesta produttiva per il prodotto finito” ha spiegato Häuserman. La speranza è che i produttori locali, in vista delle ferie del Capodanno cinese, avessero comunque già accumulato delle scorte che potrebbero rimandare il problema.

“È probabile che esistano scorte aggiuntive accumulate in previsione del tradizionale stop produttivo coincidente con la celebrazione del capodanno lunare vista della celebrazione del capodanno cinese ma se l'attuale situazione, soprattutto nel rallentamento dei trasporti, dovesse prolungarsi non si possono escludere impatti futuri sull'approvvigionamento” ha spiegato il presidente Assogenerici.

“Le nostre aziende stanno già assicurando la massima collaborazione alle autorità regolatorie nell'attività di monitoraggio e di condivisione delle informazioni inerenti la ripresa delle attività produttive in Cina” ha aggiunto Häusermann, concludendo: “Servirà ancora qualche giorno per avere un quadro chiaro della situazione produttiva in Cina e valutare appieno i potenziali rischi futuri, al di là delle già emerse difficoltà nel trasporto delle merci”.

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