767 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Covid 19

“È l’epidemia della A21”: così il virus si è spostato lungo l’autostrada da Brescia a Torino

La diffusione del coronavirus nelle province del Nord Italia avrebbe seguito una traiettoria precisa, da Bergamo e Brescia, a Lodi e Piacenza, fino ad Alessandria e Torino. Un percorso che che ricalca il tracciato dall’autostrada A21. A rilevarlo è uno studio sui tassi di mortalità dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. “L’epidemia non guarda ai confini amministrativi ma piuttosto alle grandi vie di comunicazione e scambio”, ha spiegato Carlo Signorelli, il primo autore della ricerca.
A cura di Simone Gorla
767 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Si potrebbe definire “l’epidemia della A21”. La diffusione del coronavirus nel nord Italia avrebbe una traiettoria precisa, ed è quella che va da Bergamo e Brescia, a Lodi e Piacenza, fino ad Alessandria e Torino. Un percorso che a ricalca quello dell'autostrada che unisce il capoluogo piemontese all'est della Lombardia. A rilevarlo è uno studio dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano che si è concentrato sulla rilevazione dei tassi di mortalità per Covid-19 dall’inizio dell’epidemia fino al 17 aprile scorso.

L'autostrada A21 tocca alcune delle province maggiormente colpite dall’epidemia di Covid 19. Territori che si trovano in quattro regioni – Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Val d’Aosta – tutti accomunati da un alto tasso di mortalità. Lo studio del San Raffaele, realizzato nell’ambito del Progetto europeo Horizon 2020, è in via di pubblicazione sulla rivista Acta Biomedica. Partendo dall’analisi dei dati pubblicati dalla Protezione Civile e dai siti delle regioni, emerge che la provincia con il più alto tasso di mortalità cumulativa sia Piacenza (258,5 morti x 100.000 abitanti), seguita da Bergamo (255,9) e Lodi (247,8), quindi vengono Cremona e Brescia. Tra le province del nord Italia con più di 100 morti per 100mila abitanti si trovano anche Parma, Alessandria, Lecco e Sondrio.

"L’epidemia non guarda ai confini amministrativi ma piuttosto alle grandi vie di comunicazione e scambio", ha spiegato il primo autore della ricerca, Carlo Signorelli, ordinario di Igiene presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. "Le 12 province più colpite appartengono a 4 regioni diverse e ciò testimonia come la diffusione abbia seguito delle dinamiche che andranno meglio studiate e che cercheremo di approfondire. La prossima fase del nostro studio comprenderà anche l’analisi dei dati complessivi di mortalità, non solo per le province, ma anche per comuni o distretti, per valutare i singoli focolai che probabilmente sono, in un primo momento, sfuggiti all’osservazione.

767 CONDIVISIONI
32803 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views