Due morti per le pillole dimagranti: indagati farmacisti, funzionari Asl e Nas

Alcune pillole dimagranti a base di fendimetrazina preparate nei laboratori delle farmacie provocarono tra il 2009 e il 2011 la morte di due persone, un commercialista di 87 kg ed una parrucchiera obesa. Per quelle morti, come racconta il Corriere della Sera, ora la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per diverse persone coinvolte a vario titolo nella vicenda. Innanzitutto i farmacisti che prepararono la sostanza incriminata, ma anche cinque funzionari del ministero della Salute, un dirigente dell'Asl di Roma e un carabiniere all'epoca comandante dei Nas. Secondo l’accusa, infatti nessuno di loro mise in moto la catena di controlli necessari affinché quel farmaco non venisse prodotto e distribuito ai clienti delle farmacie.
La fendimetrazina infatti fu inserita nella tabella degli stupefacenti negli anni novanta, nel 1999 poi vennero ritirati dal commercio tutti i farmaci che contenevano questo principio attivo e nel 2000 infine un decreto legge vieta ai farmacisti di preparare composti galenici, ma di fatto il provvedimento non fu mai applicato. Nella lista degli indagati per omissione in atti d’ufficio figurano dunque l'ufficiale dei carabinieri, con l'accusa di non aver organizzato i controlli periodici nelle farmacie per impedire che i titolari preparassero composti galenici, i funzionari del ministero della Salute impiegati nella Direzione generale dei dispositivi medici e dei servizi farmaceutici, con l'accusa di non aver stilato le direttive generali da impartire al Nas per i controlli, ed infine i responsabili della Vigilanza Farmacie dell'Asl di Roma.