“Dopo le scuse di Francesco, Vaticano non ha restituito nulla”, nativi americani contano su Papa Leone

"Papa Leone prosegua il cammino di riconciliazione intrapreso da Papa Francesco e ci restituisca i nostri oggetti sacri tenuti in Vaticano" è l'appello degli indiani d'America al nuovo Pontefice romano per chiedere finalmente passi concreti dopo le promesse e le scuse pubbliche di Bergoglio per i passati abusi della chiesa sui nativi americani.
La Chiesa cattolica infatti non solo ha gestito la maggior parte delle scuole durante il periodo in cui il governo canadese ha imposto l'assimilazione dei bambini indigeni, ma anche portato via migliaia di oggetti sacri dal tribù locali ora custoditi nei musei del Vaticano. Alcuni dei reperti sono attualmente esposti al museo etnologico Anima Mundi, mentre altri si trovano in deposito.
Le scuse di Papa Francesco a nome della Chiesa cattolica nel 2022 sono state profondamente significative per molti popoli indigeni del Canada ma la riconciliazione è un processo lungo e i leader indigeni sperano che Leone XIV continui ciò che Francesco ha iniziato, innanzitutto restituendo i manufatti.
"Invito Sua Santità a proseguire l'importante opera di riconciliazione con i popoli indigeni, in particolare con coloro che hanno subito i danni delle scuole residenziali", ha dichiarato la Capo dell'Assemblea delle Prime Nazioni, Cindy Woodhouse Nepinak, chiedendo al contempo al Vaticano di restituire gli oggetti sacri appartenuti ai nativi.
"A nome dell'Assemblea delle Prime Nazioni, porgo le mie più sentite congratulazioni a Sua Santità Papa Leone XIV. Accogliamo con favore il suo messaggio di pace e di costruzione di ponti tra tutti i popoli", ha dichiarato Woodhouse Nepinak che aveva anche partecipato ai funerali di Papa Francesco come parte della delegazione canadese
"Dobbiamo continuare il dialogo su molte questioni, incluso il rimpatrio degli oggetti sacri delle Prime Nazioni conservati in Vaticano. Incoraggio Sua Santità a fare della riconciliazione una priorità assoluta e a impegnarsi con il nostro popolo e le nostre comunità per continuare a guarire per tutti" ha sottolineato la leader.
"Invitiamo la Chiesa cattolica in Canada a proseguire un impegno significativo con i popoli indigeni e ad adottare ulteriori misure per la riconciliazione", le ha fatto eco anche Victoria Pruden, rappresentante del popolo Métis in Canada. "Questo include l'appello al Museo Anima Mundi del Vaticano a collaborare con i custodi del sapere Métis, gli storici e altri esperti per identificare e restituire i manufatti culturali Métis. Questi oggetti fanno parte delle nostre storie e identità, e la loro restituzione è in linea con il rifiuto da parte del Vaticano della Dottrina della Scoperta e con il sostegno alla Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni".
Un appello che sembra essere andato a buon fine visto che Il primo ministro canadese h avviato una prima di escussione sulla restituzione dei reperti durante un incontro con i cardinali cattolici canadesi tenutosi a Roma questo mese, come ha confermato un membro del parlamento presente anche lui all'incontro