Disastro del Concorde, perché l’aereo supersonico cadde: i 121 secondi che hanno cambiato la storia

Parigi, 25 luglio 2000. Un Concorde dell'Air France, in procinto di decollare dall'aeroporto Charles de Gaulle di Parigi con destinazione New York, fu vittima di un catastrofico incendio durante la fase di decollo. L'incidente, che provocò l'avaria di due dei quattro motori e il conseguente stallo del velivolo, si concluse in soli 121 secondi con la morte di tutti i 109 occupanti e di altre quattro persone a terra. Un evento che non solo segnò un tragico capitolo nella storia dell'aviazione, ma accelerò anche il declino del leggendario aereo supersonico.
Come era fatto il Concorde e a che velocità andava

Simbolo di progresso tecnologico e lusso sfrenato, l'Aèrospatiale-BAC Concorde era un vero gioiello dell'ingegneria aeronautica. Progettato sul finire degli anni '60 da un consorzio anglo-francese (Aèrospatiale e British Aircraft Corporation), il Concorde era un aereo da trasporto civile supersonico capace di raggiungere Mach 2,04 (oltre 2100 km/h) a 17.000 metri di quota. Sebbene il comfort non fosse il suo punto di forza – con un rumore assordante e spazi angusti – la sua velocità lo rendeva ineguagliabile: un viaggio da Parigi a New York durava appena tre ore e mezza. L'equipaggio in cabina era composto da pilota, copilota e ingegnere di volo.
L'incidente dell'Air France fu il primo mortale: l'ultimo audio di volo

L'aereo coinvolto nell'incidente del 25 luglio 2000 era l'Air France 4590, un Concorde con la registrazione F-BTSC, in servizio da oltre 25 anni e con quasi 12.000 ore di volo all'attivo. Fino a quel momento, il Concorde era stato considerato tra gli aerei più sicuri al mondo, con l'incidente del volo AF 4590 come unico incidente mortale nei suoi 27 anni di operatività. Queste sono le ultime parole del pilota e del copilota, prima dello schianto:
[14:44:16,12] Pilota:
«trop tard (…)»
[Troppo tardi (incomprensibile)][14:44:19,19] Pilota:
«pas l’temps non (…)»
[Non c’è tempo, no (incomprensibile)][14:44:22.19] Copilota:
«Négatif on essaye Le Bourget»
[Negativo, stiamo tentando Le Bourget] (quattro suoni di interruttori)[14:44:26,10] Copilota:
«Non (…)»
[No (incomprensibile)]Silenzio.
La dinamica dell'incidente minuto per minuto

Alle 14.42.30, l'esperto comandante Christian Marty, il copilota Jean Marcot e l'ingegnere di bordo Gilles Jardinaud iniziarono le procedure di rullaggio sulla pista 26R del Charles de Gaulle. Pochi minuti prima, un volo Continental Airlines era decollato dalla stessa pista, perdendo una striscia di titanio di circa 43,5 cm.
Alle 14.43.09, mentre il Concorde sfrecciava a 330 km/h lungo la pista, la ruota destra del carrello anteriore impattò con la striscia di titanio. L'urto fu devastante: lo pneumatico si squarciò, un grosso pezzo si staccò tranciando i cavi del carrello posteriore e colpendo il serbatoio N°5 dell'ala sinistra a una velocità di 500 km/h. Sebbene il serbatoio non subì un danno strutturale diretto, l'onda di pressione interna fece saltare il tappo di rifornimento, causando una fuoriuscita di carburante di circa 75 litri al secondo. Il carburante incandescente, venuto a contatto con i cavi elettrici tranciati, generò un arco elettrico e un violento incendio. Il motore n°2 si incendiò, e l'ingegnere di bordo attivò l'antincendio, mentre il motore n°1 andava in avaria, perdendo spinta. Con il velivolo oltre la velocità critica, l'equipaggio fu costretto a tentare il decollo, affidandosi ai soli motori dell'ala destra (N° 3 e 4) e a una minima spinta residua del motore N°1. Nonostante i tentativi disperati dei piloti di raggiungere l'aeroporto di Parigi-Le Bourget, i comandi di volo erano ormai compromessi dall'incendio. Il rollio aumentò vertiginosamente, inclinando il velivolo fino a 100 gradi, portandolo allo stallo.
Alle 14.44.31, il Concorde precipitò sull'Hôtelissimo Les Relais Bleus Hotel di Gonesse, a sud-ovest dell'aeroporto. Tutto in 121 secondi. Il bilancio fu di 109 vittime a bordo (9 membri dell'equipaggio e 100 passeggeri, di cui 96 tedeschi) e 4 persone a terra, con altre 6 gravemente ferite.
Le indagini e le cause

L'indagine ufficiale, condotta dal Bureau of Inquiry and Analysis for Civil Aviation Safety (BEA) francese, concluse che la striscia di titanio persa dal precedente aereo non era stata fabbricata né installata secondo le procedure. Riguardo al Concorde, sebbene sovraccaricato di 810 kg , emerse che non esisteva un protocollo per la simultanea avaria di due motori in fase di decollo, ritenuta una circostanza altamente improbabile. Tuttavia, il danno strutturale all'aereo era così grave che, anche con i motori funzionanti normalmente, l'incidente sarebbe stato inevitabile.
La fine di un sogno: il Concorde viene ritirato

Il disastro del volo AF 4590, pur non essendo l'unica causa, fu un fattore decisivo nel ritiro del Concorde dai cieli. Insieme agli altissimi costi di gestione e manutenzione e all'enorme consumo di carburante, l'incidente mise in crisi il programma. Nonostante i tentativi di Air France e British Airways di rilanciare i loro Concorde dopo alcune migliorie, la crisi di domanda commerciale seguita agli attentati dell'11 settembre 2001 diede il colpo di grazia, portando al ritiro definitivo di questi "gioielli dei cieli", segnando la fine di un'era di voli supersonici civili.