Disabile picchiato e filmato nei bagni di una scuola: sospesi e denunciati gli aggressori

Mentre in tutta Italia si celebrava la giornata nazionale contro il bullismo, il 7 febbraio scorso, in una scuola superiore di San Salvo, provincia di Chieti, un ragazzo disabile veniva picchiamo e filmato da un gruppo di coetanei. E' accaduto all’Istituto commerciale Mattioli: due studenti – uno dei quali maggiorenne – hanno aggredito un giovane diversamente abile che era appena andato in bagno, ma è stato seguito dai due coetanei, costretto a inginocchiarsi, terrorizzato con un accendino e bagnato con dell'acqua. La scena è stata ripresa con le camere degli smartphone e il video è stato fatto circolare sui gruppi Whatsapp.
Sfortunatamente per i due bulli, del filmato si è accorta quasi subito l'insegnante di sostegno della vittima, che si è rivolta alla dirigente scolastica, che a sua volta si è rivolta alle famiglie dei responsabili. I due sono stati sospesi e denunciati ai carabinieri, che hanno acquisito il video e avviato un'indagine. Uno dei due bulli si è ritirato dalla scuola.
Lo studente disabile, profondamente umiliato per quanto è stato costretto a subire, è stato affidato al 118 e trasportato in ospedale ma ora sta bene. “Fortunatamente non aveva alcuna lesione. Lui stesso ci ha rassicurati. Ho fatto tutto quanto previsto dal protocollo. La scuola prenderà ovviamente i seri provvedimenti del caso” ha dichiarato la dirigente scolastica Sara Solipaca a Il Centro. A farle eco il sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca: “Non si può, né si deve tollerare mai nessun atto di prevaricazione. Va condannato, sempre. Per una volta, però, il sistema pare abbia reagito prontamente. Partendo proprio dai ragazzi che non sono rimasti indifferenti e quindi complici. E per una volta non tutti i genitori hanno sbagliato. Non tutti gli insegnanti hanno sbagliato. Non tutti i carabinieri hanno sbagliato. Non tutti i sanitari del 118 hanno sbagliato. E forse neppure le politiche per la legalità a vari livelli istituzionali portate avanti hanno sbagliato. La scuola e le famiglie sapranno prendere gli adeguati provvedimenti. Noi, intanto, non perdiamo l’occasione per essere tutti protagonisti di un reale cambiamento”.