Diego Passafiume, dopo 25 anni arrestato killer dell’imprenditore che si ribellò alla mafia
Si era ribellato alle regole imposte dalle cosche mafiose sui sub appalti nel settore delle costruzioni ma e per questo era stato ucciso senza pietà a colpi di fucile nel giorno del suo anniversario di matrimonio. Ci sono voluti però 25 anni perché il killer di Diego Passafiume finisse finalmente in carcere. L’esecutore materiale dell'efferato delitto avvenuto nell'agosto 1993 a Cianciana, nell'Agrigentino, è stato arrestato dai carabinieri nelle scorse ore in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal Gip su richiesta dalla Dda di Palermo. Si tratta di un 51enne ritenuto affiliato alla famiglia mafiosa di Siculiana e giù coinvolto nel sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo, il bimbo figlio di un pentito di Cosa Nostra ucciso e sciolto nell'acido per ordine dei corleonesi. L'uomo deve rispondere di omicidio premeditato aggravato dall'aver agevolato l'attività dell'associazione mafiosa.
Passafiume fu raggiunto mentre era al volante della sua auto e freddato a colpi di fucilate sparati da un uomo che si era subito dileguato con altri complici a bordo di un'autovettura. Le indagini, sin da subito molto difficili, in un primo momento vennero archiviate. L'inchiesta sulla morte del 41enne imprenditore nel settore del movimento terra però era stata riaperta di recente grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia che hanno chiamato in causa l'arrestato. La svolta nel 2017 quando i carabinieri hanno fatto vedere alcune fotografie a dei parenti della vittima che avevano assistito al delitto. Gli elementi di prova raccolti, sono stati poi confermati anche dalle dichiarazioni convergenti rese da altri collaboratori di giustizia. Secondo la ricostruzione degli inquirenti ,che negli anni hanno raccolto e incrociato diversi indizi, Passafiume venne vene preso di mira in quanto ritenuto un imprenditore "scomodo", che faceva troppa concorrenza alle dinamiche mafiose.