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Di quanto aumenteranno le spese condominiali con il caro bollette: “Una botta non indifferente”

Preoccupa la situazione legata al caro energia. L’interruzione delle forniture di gas ha riacceso i timori di una possibile stangata sul costo delle spese condominiali, in inverno, a causa del rialzo del prezzo di gas e teleriscaldamento. Ne ha parlato a Fanpage.it Vittorio Fusco, presidente dell’Anapi.
Intervista a Vittorio Fusco
Presidente dell'Associazione Nazionale Amministratori Professionisti di Immobili
A cura di Lorenzo Bonuomo
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Foto d'archivio
Foto d'archivio

Quarto giorno consecutivo senza gas russo per l'Italia. Dopo la decisione del colosso energetico Gazprom di chiudere i rubinetti al Paese, ufficialmente per un presunto "rifiuto dell'operatore austriaco di confermare le nomine di trasporto", dal gasdotto Tas non è più arrivato nulla. Ed è la prima volta che accade una cosa simile dall'inizio della guerra in Ucraina. E adesso aumentano ancora di più i timori, di proprietari di immobili e inquilini, per una possibile stangata su bollette e spese condominiali con l'arrivo dell'inverno.

L'Anaci (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari) ha detto nel corso dell'ultimo "Anaci Day" a Milano di prevedere rincari futuri addirittura del 300% sulle spese condominiali, lanciando l'allarme su una possibile crisi sociale in procinto di esplodere. Del possibile aumento delle quote mensili ha parlato a Fanpage.it il presidente dell'Anapi (Associazione Nazionale Amministratori Professionisti di Immobili), confermando in parte i timori in atto.

Come si ripercuote il caro energia sulle spese condominiali?

Gli aumenti delle bollette di luce e gas creeranno delle difficoltà di riscossione da parte delle amministrazioni condominiali, che hanno il compito di spiegare all'utenza finale (gli inquilini) gli aumenti delle tariffe. I rincari saranno sostanziali sia per il gas che per il riscaldamento. In particolare, il problema riguarderà i condomini a forniture centralizzata, che in Italia sono la maggioranza, e quelli con impianti vecchi: questi necessitano di importanti interventi di manutenzione e spesso non sono dotati di cappotto termico isolante. Sarà una botta non indifferente. Stop del gas russo? Purtroppo qui in Italia non abbiamo alternative valide. Penso ad esempio al nucleare, che invece viene utilizzato da altri paesi, che ammortizzano così gli effetti della crisi. So che ci sono negoziati in corso con la Tunisia ma bisogna trovare il modo di abbassare le tasse, perché la situazione resta critica per tutti.

Quanto aumenteranno esattamente le rate mensili in percentuale?

In media le rate mensili aumenteranno di circa il 40%, rispetto ai costi attuali, da qui fino alla fine dell'anno. Speriamo che alcune tasse su determinate forniture verranno abbassate, per compensare almeno in parte gli aumenti che avverranno sicuramente. Il rischio è quello che salga anche il tasso morosità, specialmente al Sud, dove ricchezza pro-capite e disponibilità economica delle famiglie sono in genere più basse rispetto al Nord. C'è gente che purtroppo per recuperare le quote di condominio si ritrova la casa pignorata. Di storie ne ho sentite tante.

Chi e come decide gli aumenti delle quote?

In genere è l'Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) che dispone gli aumenti dell'importo delle tariffe. Da lì, avviene l'applicazione delle modifiche sul prezzo di gas e elettricità da parte degli enti fornitori nelle varie fatturazioni. A quel punto, gli amministratori di condominio devono in qualche modo "consentire" gli aumenti: in genere lo fanno versando qualche quota straordinaria in più. Questo perché è impossibile sapere con certezza le variazioni esatte del prezzo dell'energia da qui a un anno. Le quote extra si stabiliscono quindi in via approssimativa, osservando la tendenza generale. Gli amministratori notificano poi i rincari ai proprietari delle case. Considerando che il costo di utenze e bollette sono staccate dalla locazione, la quota per gli eventuali inquilini diventa una questione di carattere personale tra loro e i locatari. In pratica, è una catena: se a monte si verifica un cambiamento, si crea un effetto domino. Naturalmente, bisogna stare attenti ai casi di speculazione rinegoziando le quote periodicamente. Per quanto riguarda i proprietari degli immobili, loro gestiscono la situazione in modo autonomo: sta a loro decidere come comportarsi nei confronti degli inquilini.

Come possono incidere gli amministratori sul costo delle utenze?

L'amministratore è quello che gestisce il denaro del condominio. Hanno certamente dei margini di autonomia sul prezzo delle bollette. Noi dell'Anapi raccomandiamo sempre di comunicare gli aumenti delle quote ai condomini, che in genere sono "mezzi informati", anche per quanto riguarda i preventivi. È importante farlo specialmente in questo periodo perché ci troviamo in una situazione difficile. Gli amministratori possono ridurre il consumo di metri cubi di gas per esempio riducendo gli orari di riscaldamento. Il problema è che i condomini centralizzati hanno comunque bisogno di un minimo di ore indispensabile per riscaldarsi.

L'Anaci ha chiesto al governo un provvedimento straordinario per impedire alle aziende fornitrici di staccare il riscaldamento, salvo "casi particolari", nelle situazioni di morosità dei condomini. Qual è la vostra posizione in merito?

Sono d'accordo. Ogni amministratore deve preoccuparsi di incassare le quote. Laddove non ci riesce, deve ricorrere ai mezzi legali. Soluzioni che in Italia, lo sappiamo, hanno i tempi che trovano. Quindi può accadere, nei casi di morosità, che magari a causa di 2/3 persone che non pagano le utenze venga staccato il riscaldamento a tutto il condominio. E questo non va assolutamente bene. Dunque è giusto impedire ai fornitori di gestire i servizi primari in maniera monopolistica. La morosità sicuramente va gestita in modo più oculato e più equo.

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