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Denise Pipitone, Piera Maggio diffida Quarto Grado: “Non trattate più il caso di mia figlia”

Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone, ha comunicato sui propri canali social di aver diffidato la trasmissione tv Quarto Grado “a non trattare più il caso di mia figlia, né a citare il mio nome o quello di mia figlia a causa delle continue, reiterate frasi offensive nei miei confronti. Ci si riserva di querelare il programma e gli autori che consentono questo scempio delle vittime di un reato”.
A cura di Ida Artiaco
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Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone, la bimba scomparsa da Mazara del Vallo 17 anni fa, è tornata a tuonare contro la trasmissione di Rete 4 Quarto Grado. "Si diffida il programma Quarto Grado a non trattare più il caso di mia figlia, né a citare il mio nome o quello di mia figlia a causa delle continue, reiterate frasi offensive nei miei confronti affermate con veemenza inopportuna, senza contegno, da parte di Carmelo Abbate e senza nessuna presa di distanza da parte di Nuzzi, dimostrando al contrario, un plateale atteggiamento di parte e non certamente garantista. Ci si riserva di querelare il programma e gli autori che consentono questo scempio delle vittime di un reato", è quanto si legge in un post pubblicato qualche minuto fa sulla pagina Facebook ufficiale della donna.

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Tutto è cominciato sabato scorso, quando la stessa Piera Maggio aveva pubblicato un post sui propri canali social di indignazione per quanto andato in onda il venerdì precedente durante il programma di approfondimento condotto da Gianluigi Nuzzi e che aveva creato una serie di polemiche su Twitter, con gli utenti che hanno preso le parti della mamma di Denise. "Ho scritto adesso al signor Gianluigi Nuzzi aveva detto condividendo anche uno screen del messaggio inviato a Nuzzi -. Vergognoso. Signor Nuzzi, ma a lei le pare onesto il comportamento schifoso usato nei miei confronti dal suo collega Abbate? E lei che lo fa parlare con tutta tranquillità. Ma come vi sentite a far denigrare una madre a cui le è stata rapita una bambina, cercando di giustificare la violenza. Ma cosa ne sapete di me, ma come vi permettete a giudicarmi e a farmi giudicare pubblicamente senza saperMa secondo il suo parere di padre e di genitore, se questo venisse fatto ad una persona a lei cara, lei lo accetterebbe? Tutto questo è di uno squallore vergognoso. Non sapete nulla realmente della mia vita e mi fate passare per una donna frivola, leggera e senza sentimenti. Vergogna no?".

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