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Ultime notizie sulla scomparsa di Denise Pipitone

Denise Pipitone, il legale: “Aspettiamo gruppo sanguigno della ragazza russa, poi li confronteremo”

L’avvocato della famiglia di Denise Pipitone sulla ragazza russa dopo Chi l’ha visto?: “Attendiamo il gruppo sanguigno di Olesya, appena lo avremo lo confronteremo con quello di Denise. Se è compatibile si procederà con il prelievo e l’esame del Dna. Spero entro il weekend di avere le idee più chiare”.
A cura di Ida Artiaco
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"Attendiamo il gruppo sanguigno di Olesya, appena lo avremo lo confronteremo con quello di Denise. Se è compatibile si procederà con il prelievo e l'esame del Dna. Spero entro il weekend di avere le idee più chiare". A parlare all'AdnKronos è Giacomo Frazzitta, l'avvocato di Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone, scomparsa nel 2004 a Mazara del Vallo quando aveva solo 4 anni. Il riferimento del legale è a Olesya Rostova, la 20enne russa che sulla tv locale ha fatto un appello per ritrovare la sua mamma biologica. Appello che è arrivato anche in Italia e che la trasmissione di Rai 3 Chi l'ha visto? ha mandato in onda ieri sera, facendo riaccendere la speranza di ritrovarla viva.

A colpire soprattutto è la somiglianza con Piera Maggio. "Notevole", ha sottolineato il legale. Olesya inoltre ha la stessa età che avrebbe oggi Denise, ma non ricorda nulla della sua infanzia. "Sappiamo solo che non ha memoria del suo passato", ha aggiunto ancora Frazzitta, che invita tutti a mantenere la cautela. "In questi anni – ha detto – abbiamo visto tanti avvistamenti e segnalazioni. Questa volta, però, stiamo seguendo una strada diversa, non abbiamo avviato i canali burocratici, giudiziari internazionali. C'è un contatto più diretto e speriamo di poter arrivare prima rispetto a quei canali. Io spero entro il weekend di avere le idee chiare". Anche la mamma di Denise è dello stesso avviso: oggi, in un messaggio pubblicato su Facebook, ha ribadito "di non aver mai perso la speranza di riabbracciarla, pur rimanendo cautamente speranzosa".

Intanto, Mattia Bernardo Bagnoli, corrispondente dell'Ansa in Russia, ha raccontato alla trasmissione Pomeriggio Cinque che "qui ci sono alcune famiglie che hanno reclamato una possibile paternità di Olesya Rostova. Al momento la traccia più accreditata a Mosca – spiega il giornalista – è la pista che riguarda un paese nel profondo nord della Russia. Anche lì 15 anni fa è stata rapita una bambina, e anche lì c'erano dei campi nomadi".

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