Delitto di Garlasco: perché verrà prelevato il Dna a chiunque parteciperà all’incidente probatorio

A pochi giorni dall'inizio dell'incidente probatorio sul caso di Garlasco – che prenderà il via il prossimo 17 giugno – si continua a prelevare il dna delle persone che frequentavano la villetta dove è stata uccisa Chiara Poggi o che erano entrate successivamente il delitto. Il giudice per le udienze preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli, nella scorsa udienza del 16 maggio, aveva deciso l'acquisizione dei Dna anche delle gemelle Cappa, di Marco Panzarasa, amico di Stasi, di Roberto Freddi, Mattia Capra e Alessandro Biasibetti, tutti e tre amici di Marco Poggi e dell'attuale indagato Andrea Sempio. Oltre che del medico legale, di tre investigatori e di soccorritori della prima inchiesta. Mentre si era già provveduto all'acquisizione del materiale genetico di Sempio, di Alberto Stasi (unico condannato per l'omicidio di Chiara Poggi) e dei famigliari della vittima.
A chi verrà prelevato il dna in vista dell'incidente probatorio su Garlasco
Sarà interessato al prelievo del dna anche chi aveva già esaminato i reperti in passato, come il consulente e genetista della famiglia Poggi Marzio Capra. Del resto da lui è stata avanzata la proposta di estendere il prelievo ai tecnici che avevano negli anni già analizzato i reperti. Come lui stesso spiega a Fanpage.it, Capra infatti aveva già partecipato alle analisi che si fecero sulle unghie di Chiara Poggi: sia quelle fatte dal Ris di Parma poco dopo l'omicidio che quelle fatte durante la perizia richiesta dalla Corte d'Appello bis nel processo ad Alberto Stasi e affidata al professore Francesco De Stefano nel 2014. Per chiesto il suo dna sarà tra quelli degli esperti che lavorarono anche in passato al caso.
"Il 17 giugno chi vorrà (e potrà) partecipare all'incidente probatorio dovrà – lo precisa Capra – sottoporsi al prelievo del dna a meno che non si decida di stare dietro al vetro e di assistere solamente". Prelevare il materiale genetico di chi parteciperà all'incidente probatorio permetterà di evitare che vengano inquinati i reperti. Sia chiaro che i periti dell'incidente probatorio saranno la genetista Denise Albani, anche biologa della Polizia Scientifica, e il perito dattiloscopico Domenico Marchigiani. Le analisi saranno affidate a loro come deciso dal gip.
Le analisi riguarderanno le 58 impronte contenute in 35 "adesivi dattiloscopici" e quello che era stato trovato nella spazzatura nella villetta di Garlasco il giorno del delitto e mai analizzato, come un vasetto di Fruttolo e un contenitore dell'Estathé. Nelle mani dei periti ci sarà anche il "frammento" del tappetino del bagno. Di particolare importanza ci sarà la rilettura della perizia del 2014 sulle unghie di Chiara Poggi dove sarebbe emerso – secondo la difesa di Stasi – il dna dell'indagato.
Ma non solo genetisti e professori. Lo stesso giudice aveva dato la possibilità alle parti di questo nuovo filone di indagini di indicare eventualmente l'allargamento dei prelievi ad altre persone. L'avvocata di Alberto Stasi, Giada Bocellari, ha fatto sapere che "per ora no, non chiederemo una estensione. Poi vedremo". Dello stesso parere l'avvocata di Andrea Sempio, Angela Taccia. Quindi per ora nessuna delle parti ha fatto richiesta al gip di prelevare un particolare dna.