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Cuneo, detenuto disabile violentato per giorni dal compagno di cella: “Ennesima sconfitta dello Stato”

La terribile denuncia di un detenuto disabile sessantunenne rinchiuso nel carcere di Cuneo che infine ha trovato la forza di confessarsi alla psicologa del penitenziario facendo scattare le indagini.
A cura di Antonio Palma
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Minacciato con un coltello dal compagno di cella che doveva invece aiutarlo e violentato per giorni senza che nessuno si accorgesse di nulla. È la terribile denuncia di un detenuto disabile sessantunenne rinchiuso nel carcere di Cuneo che infine ha trovato la forza di confessarsi alla psicologa del penitenziario facendo scattare le indagini.

I fatti risalgono alla scorsa settimana quando, dopo il terribile racconto, l'uomo è stato portato all'ospedale di Cuneo per le visite e i controlli del caso e ne è uscito poi con una diagnosi di violenza sessuale. "Mi ha minacciato con un coltello, ha tentato di strangolarmi e mi ha stuprato" ha confermato ai sanitari la vittima degli abusi sessuali che ha difficoltà nel muoversi e fragilità psichiche.

Sul caso si è già mossa la procura di Cuneo che ha aperto un'indagine per violenza sessuale e sta raccogliendo ora testimonianze e referti. Secondo quanto ricostruisce Repubblica, il 61enne, in carcere da tanti anni per reati di truffa e lesioni personali, da poco era stato messo in cella con un altro detenuto più giovane, in carcere per questioni legate alla droga. A quest'ultimo era stato dato il compito di facilitatore cioè un detenuto che, una volta formato, assiste nelle faccende quotidiane un altro carcerato disabile.

Proprio approfittando di questa disparità e delle difficoltà del sessantunenne, però, l'uomo lo avrebbe aggredito fino alla violenza sessuale. I fatti sarebbero avvenuti in un'ala del penitenziario dove c'è libertà di movimento dei detenuti tra le varie celle con pochi agenti a sorvegliare tre piani e per questo nessuno si sarebbe accorto di quanto avvenuto.

"La violenza sessuale perpetrata nel carcere di Cuneo rappresenta l'ennesima sconfitta dello Stato di cui una incolpevole inerme e bistrattata polizia penitenziaria è costretta a prendere atto" ha denunciato il segretario generale del sindacato di Polizia penitenziaria Osapp Leo Beneduci, rivelando che di notte  "un unico agente deve provvedere alla sorveglianza per 3 piani detentivi con gli esiti che sono purtroppo evidenti. È quindi della massima urgenza che rispetto ad eventi di una gravità inaudita quale quello occorso a Cuneo in luogo delle doglianze e delle accuse di rito, si provveda per correttivi quali l'incremento del personale di vigilanza e l'avvicinamento dei responsabili scarsamente disponibili e attenti".

Intanto in attesa degli sviluppi delle indagini, entrambi i detenuti sono tornati in carcere ma ovviamente sono stati spostati di reparto e divisi ed entrambi si trovano ora in isolamento.

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