Criticata per negligenza, parla la mamma del bimbo annegato a Cavallino: “Era davanti a me, poi non l’ho più visto”

“Era lì davanti a me, e poi… non l’ho più visto”. È questa l’angoscia che tormenta Dana, madre di Carlo, il bambino di sei anni scomparso l'11 agosto a Cavallino-Treporti. Quella che doveva essere una giornata di sole e spensieratezza, un regalo per il suo compleanno appena festeggiato tre giorni prima, si è trasformata in un incubo: una gita al mare che ha segnato per sempre la vita della famiglia. Carlo giocava a pochi passi dalla riva quando, in un attimo, è scomparso. La madre, accortasi del vuoto improvviso, ha lanciato l’allarme, dando il via a una straordinaria catena umana di soccorso. Ma per il piccolo non c’è stato nulla da fare: il corpo è stato recuperato solo nella notte, adagiato sul fondale vicino ai frangiflutti, a circa cento metri dalla riva e due metri di profondità.
La tragedia ha scosso profondamente non solo Cavallino, ma anche Roncade, il comune di origine di Carlo. Sui social, intanto, sono emerse polemiche e accuse contro la madre, criticata da migliaia di utenti per una presunta negligenza, mentre molti ricordano quanto bastino pochi secondi per perdere di vista un bambino in spiaggia.
Dana racconta al Corriere della Sera: “Seduta sulla spiaggia, ero convinta che fosse al sicuro. Poi… non l’ho più visto. Poteva essere ovunque e non ho sentito nemmeno un urlo”. Nel tratto di mare di Ca’ Pasquali, dove il fondale degrada lentamente, si erano create insidiose buche di risacca, accentuate dal vento del mattino. La donna si è precipitata dai bagnini e ha urlato il nome di Carlo, attivando i soccorsi intorno alle 16.
La risposta è stata immediata. Andrea, bagnino in servizio, ha raccontato di aver lanciato il segnale d’emergenza e chiesto ai turisti di entrare in acqua. In pochi minuti circa 600 persone hanno formato una lunga catena umana, perlustrando il mare palmo a palmo. Sul posto sono intervenuti Guardia Costiera, vigili del fuoco, motovedette, elicotteri e unità specializzate. Ma le ricerche si sono protratte per ore, con la speranza che Carlo si fosse allontanato da solo. “Abbiamo sperato per tutto il giorno che il bambino non fosse in acqua”, ha raccontato Carlo Metelli, comandante provinciale dei vigili del fuoco di Venezia.
Alle 2:45 di martedì notte, i sommozzatori hanno individuato Carlo, adagiato sul fondale vicino ai frangiflutti. Il Comune di Cavallino-Treporti ha annullato eventi e cerimonie pubbliche, offrendo supporto psicologico e logistico alla famiglia. Sui pontili vicino al luogo della tragedia, qualcuno ha lasciato una maglietta e biglietti: “Ciao Carlo, bellissimo angelo, riposa in pace” e “Abbracciamo la tua mamma”.
Il sindaco di Roncade, Marco Donadel, ha dichiarato: “Da genitore posso solo immaginare lo strazio, il dolore e il vuoto che provano i genitori in questo momento. Abbiamo sperato con tutto il cuore che il piccolo Carlo fosse stato fortunato o si fosse in qualche modo messo in salvo”. La Procura di Venezia ha aperto un fascicolo conoscitivo senza indagati, necessario per ricostruire la dinamica dei fatti. Tra commozione e polemiche, Roncade e Cavallino si stringono attorno alla famiglia Panizzo, ricordando che il mare, anche quello più calmo, può nascondere insidie invisibili, e che il dolore non dovrebbe mai essere sommato al giudizio.