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Covid 19

Covid, l’avvertimento dell’Oms: “Il vaccino da solo non basterà contro la pandemia”

A lanciare l’avvertimento è stato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, secondo il quale “il vaccino completerà gli altri strumenti che abbiamo ma non li sostituirà”. Per questo “è prematuro che i governi pensino di ridurre le misure” di contenimento al contrario devono proteggere i propri operatori sanitari e prepararsi ad ulteriori ondate di contagio.
A cura di Antonio Palma
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Nonostante i continui e confortanti annunci sulla riuscita delle sperimentazioni sui vaccini covid che potrebbero portare a un antidoto al coronavirus già a partire dall'inizio del prossimo anno, non si deve abbassare la guardia perché “Il vaccino da solo non può bastare a fermare la pandemia". A lanciare l'avvertimento è stato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, secondo il quale “il vaccino completerà gli altri strumenti che abbiamo ma non li sostituirà". "Da solo non potrà porre fine alla pandemia. I controlli dovranno continuare, le persone dovranno ancora essere testate, isolate e curate, i contatti dovranno ancora essere tracciati e le persone continueranno a esser curate” ha ricordato il numero uno dell'Organizzazione mondiale della sanità.

Durante la conferenza stampa seguita alla riunione del consiglio esecutivo dell'Oms a cui ha presenziato dopo la fine della sua quarantena, Ghebreyesus ha rivelato che a preoccupare lui e gli altri membri dell'Oms sono l'aumento dei casi di Covid-19 di questa seconda ondata di contagi ma soprattutto la tenuta dei sistemi sanitari nazionali, in particolare in Europa e in America, dove "gli operatori sanitari e i sistemi sanitari sono stati spinti al punto di rottura".  

"Questo non è il momento per l'autocompiacimento" ha dichiarato il direttore generale dell’Oms in conferenza stampa a Ginevra, pur confermando "le notizie positive che ci arrivano dalla ricerca sui vaccini". "Mentre continuiamo a ricevere notizie incoraggianti sui vaccini, rimaniamo cautamente ottimisti sul potenziale che nuovi strumenti comincino ad arrivare nei prossimi mesi", ha detto Ghebreyesus, ricordando che "Inizialmente i quantitativi dei vaccini saranno limitati e quindi avranno la priorità gli anziani e le persone a rischio". "Speriamo che questo riduca il numero dei morti e permetta ai sistemi sanitari di resistere" ma "ciò lascerà ancora molto spazio all'azione del virus". Per questo "è prematuro che i governi pensino di ridurre le misure" di contenimento al contrario devono proteggere i propri operatori sanitari e prepararsi ad ulteriori ondate di contagio.

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