Cos’è successo ieri nella villa del delitto di Garlasco, consulente Poggi: “Sopralluogo fatto con uno scopo”

A poche ore dal sopralluogo dei Ris di Cagliari e dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano nella villetta di Garlasco 18 anni dopo l'omicidio di Chiara Poggi, si fa il punto delle situazione su quello che potrà accadere nelle prossime settimane. Ci si chiede se questa nuova ispezione potrà dare una svolta alle indagini. Al momento c'è una sola e unica verità processuale che vede Alberto Stasi condannato in via definitiva per aver ucciso la fidanzata il 13 agosto del 2007. Nei mesi scorsi la Procura di Pavia – per la terza volta – è tornata a indagare su Andrea Sempio, l'amico del fratello di Chiara Poggi: i precedenti accertamenti si erano chiusi con un'archiviazione, ora bisognerà attendere la richiesta degli inquirenti. Ma adesso è ancora tempo di indagini. Cosa è stato fatto nella villetta di Garlasco lunedì 9 giugno? Cosa potrebbe cambiare? A Fanpage.it lo ha spiegato l'ex poliziotto Dario Redaelli, l'esperto di analisi della scena del crimine e consulente dal 2014 della famiglia Poggi. Ieri era presente anche lui durante il sopralluogo nella villetta di Garlasco.
Cosa è stato fatto ieri? Mi conferma che si sta procedendo con quella che voi esperti definite la Bloodstain Pattern Analysis (BPA)?
Penso di sì. I tecnici del Ris di Cagliari sono venuti a Garlasco perché incaricati dalla Procura di Pavia di eseguire una certa attività di indagine, ma noi – ovvero consulenti e avvocati della famiglia Poggi – non sappiamo perché sono venuti a fare l'attività di misurazione della scena del crimine. Possiamo presupporre che alla base di queste nuove attività di indagini ci sia la necessità di eseguire accertamenti legati alla Bloodstain Pattern Analysis (BPA). Ma non abbiamo certezze in merito.
In cosa consistono queste analisi?
Presupponiamo che i tecnici del Ris abbiamo voluto procedere alla scansione con laser scanner di quella che fu la scena del crimine per poter collocare correttamente quelle che sono le tracce, non solo di sangue, rinvenuta all'epoca. Pensiamo all'impronta 33 (quella che recentemente è stata attribuita all'attuale indagato Andrea Sempio): sarà necessario dargli una precisa collocazione sulla parete destra delle scale dove è stato trovato il corpo di Chiara Poggi. In passato questa impronta non è stata triangolata, ovvero non è stata eseguita la tecnica di misurazione che consentirà oggi di riposizionare perfettamente un oggetto o un reperto, come in questo caso, a distanza di tempo. In questi anni abbiamo avuto unicamente delle foto che non ci danno la posizione precisa, citano solo un punto approssimativo. Posso pensare quindi che il sopralluogo fatto ieri avesse questo scopo.
I dubbi sul perfetto collocamento erano solamente sulla traccia 33?
Nessuna delle impronte rinvenute sulla scena del crimine era stata perfettamente triangolata. Questo quanto emerso dalla documentazione in nostro possesso. Quindi noi sappiamo che sulla parete della scala dove è stato rinvenuto il cadavere sono state trovate diverse impronte, come quella di Marco Poggi e dei carabinieri che entrarono in casa dopo il delitto. L'impronta 33 in passato non era stata attribuita. Tutte queste impronte erano state documentate nel 2007 solo fotograficamente.
Una volta che queste impronte saranno posizionate perfettamente cosa potrà cambiare a livello di indagini?
Questo dipende dall'attività di analisi della scena del crimine che verrà fatta in seguito. Non è che ad oggi noi non sappiamo dove fossero queste tracce, ma non lo sappiamo con precisione. Parlando dell'impronta 33, a seconda delle convenienze viene collocata da un punto all'altro più o meno vicino alla salma della povera Chiara. Ribadisco, a seconda delle convenienze. Perché a seconda del punto in cui questa impronta si fosse trovata – anche in base al cadavere – sarebbe stata più probabilmente associata alla scena del crimine o a qualunque persona che scendendo le scale si sia appoggiata in quel punto. Poi c'è tutto il resto, anche su altre tracce. Ieri è stata fatta una nuova documentazione: se si riesce a collocare meglio ora tracce e reperti, si può fare una nuova analisi della scena del crimine. Vedremo cosa ne verrà fuori.