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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Cosa succederà nell’udienza di domani sul delitto di Garlasco: al via nuovo incidente probatorio su impronte

Le indagini sul delitto di Garlasco richiedono un altro incidente probatorio oltre a quello già in corso: dettagli e quesiti sulle nuove analisi verranno decise nell’udienza di domani mercoledì 23 luglio. Le prime indiscrezioni parlano di esami su nuove impronte.
A cura di Giorgia Venturini
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Il nuovo filone di indagini sul delitto di Garlasco richiede un altro incidente probatorio oltre a quello già in corso. Dettagli e quesiti sulle analisi verranno decise nell'udienza di domani mercoledì 23 luglio. Ma ci sono già le prime indiscrezioni: il giudice per le indagini preliminari di Pavia darà il via a un incidente probatorio (ovvero quindi analisi non ripetibili durante un possibile dibattimento) sulle impronte. Di quali impronte si occuperà il perito incaricato? Non si sa, lo si svelerà domani in Tribunale. Certo è che la mente va a quell'impronta 33, ovvero quella che è stata trovata sulla parete destra delle scale su cui è stato trovato il cadavere di Chiara Poggi e associata solo recentemente all'attuale indagato Andrea Sempio.

I Ris di Parma nella loro consulenza del 2007 avevano descritto questa impronta come "parte della traccia completamente priva di creste potenzialmente utili per gli accertamenti dattiloscopici è stata asportata dal muro grattando l'intonaco con un bisturi sterile". Oggi non è rimasto nulla di quell'intonaco che è stato consumato tutto durante le analisi degli anni passati che avevano spiegato che non c'era traccia né di materiale genetico né di sangue. Solo recentemente è stata comparata con le impronte di Andrea Sempio, prelevate i mesi scorsi in caserma dei carabinieri a Milano. Certo è che sarà difficile datare in qualche modo quell'impronta: è stata lasciata prima o durante l'omicidio? Non si sa.

L'indagato si difende precisando che casa Poggi la frequentava spesso essendo l'amico di Marco Poggi e quella scala portava a una specie di cantina dove erano custoditi tutti i giochi. Inoltre per la difesa di Sempio: in quella traccia "non c'è assolutamente corrispondenza con l'impronta dell'indagato". Si tratterebbe di "un probabile errore di orientamento di quell'impronta, noi presumiamo dovuto all'uso di un software automatico. Crediamo inoltre che alcune delle minuzie individuate da quei consulenti provengano dalla texture della parete e non appartengano all'impronta 33". Questa impronta non rientra nell'incidente probatorio già in corso. Gli avvocati della famiglia Poggi avevano chiesto un incidente probatorio riguardo proprio a questa impronta ma dai magistrati era arrivata una risposta negativa. Che ora gli inquirenti abbiano cambiato idea?

Nell'incidente probatorio in corso invece ci sono i 30 para-adesivi (che si sono rivelati su acetati) delle impronte trovare sulla scena del crimine. Si tratta degli "adesivi usati all'epoca per asportare le impronte esaltate con polveri esaltatrici che agiscono con la componente idrica dell'impronta digitale che poi vengono asportate con lo specifico adesivo", ha spiegato a Fanpage.it l'ex poliziotto Dario Redaelli, l'esperto di analisi della scena del crimine e consulente dal 2014 della famiglia Poggi. Dopo le analisi su queste impronte non è stato trovato sangue, quindi non sono stati trovati elementi fondamentali per le indagini. Si attende cosa deciderà domani il giudice per le indagini preliminari sulle nuove analisi.

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