Cosa sappiamo dell’omicidio di Torino: 19enne ucciso con una coltellata alla schiena dopo una rissa

È accaduto tutto in pochi istanti, poco prima della mezzanotte. Una nuova, tragica ferita si è aperta nel cuore di Barriera di Milano, quartiere già segnato da tensioni e violenza. Erano circa le 23.30 di venerdì 2 maggio, quando un giovane di appena 19 anni, Mamoud Diane, è stato brutalmente ucciso in via Monte Rosa, a Torino.
Una coltellata al cuore, inferta con ferocia, gli ha tolto la vita nel giro di pochi istanti. Una scena agghiacciante che si è consumata in strada, sotto gli occhi di chi non ha potuto – o voluto – intervenire.
Chi era la vittima
La vittima si chiamava Mamoud Diane, aveva 19 anni ed era originario della Costa d’Avorio. Da poco si era trasferito in provincia di Cuneo, a Torre Mondovì, dove si era ricongiunto con il padre. Stava cercando di costruirsi una nuova vita, in attesa della regolarizzazione della sua posizione in Italia.
Un ragazzo incensurato, senza precedenti, che si è trovato nel posto sbagliato, al momento sbagliato – o forse al centro di un contesto più complesso di quanto appaia.
La dinamica dell’aggressione di Torino
Secondo le prime ricostruzioni investigative, l’omicidio sarebbe scaturito da una violenta lite esplosa all’angolo tra via Monte Rosa e corso Novara. Le testimonianze parlano di due gruppi contrapposti, composti da giovani di origine africana, che hanno iniziato a fronteggiarsi con urla, calci, pugni e bottiglie rotte. La tensione è esplosa in una vera e propria rissa da strada, durata diversi minuti, durante la quale due ragazzi – tra cui Mamoud – sarebbero rimasti isolati e presi di mira.
Una breve tregua, poi il caos si è riacceso con furia. Diane avrebbe tentato la fuga, correndo via con il cuore in gola, ma è stato raggiunto all’altezza del civico 18 di via Monte Rosa, aggredito alle spalle e poi trascinato dietro un furgone dove si è consumato l’epilogo più crudele.
Mamoud colpito "con brutalità"
"Lo hanno colpito con brutalità, lo hanno pestato senza pietà", racconta una residente ancora sotto shock. Uno dei colpi, inferto con un’arma da taglio, lo ha raggiunto alla schiena, trapassandogli il cuore. Mamoud, ormai gravemente ferito, avrebbe cercato disperatamente di mettersi in salvo, trascinandosi sull’asfalto per dieci metri, sotto lo sguardo attonito di alcuni testimoni.
"È stato colpito davanti a un bar – ha detto un passante – poi si è trascinato gridando fino a cadere davanti al civico 18". Quando l’ambulanza è arrivata, per lui non c’era più nulla da fare.
Le indagini e i primi sospetti, l'ipotesi del traffico di droga
L’assassino è ancora ignoto. Le forze dell’ordine stanno lavorando senza sosta per analizzare le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona e ricostruire nei dettagli quanto accaduto. Le indagini sono affidate alla squadra mobile della polizia di Torino, coordinata dal dirigente Davide Corazzini.
Al momento, la pista più accreditata è quella di un regolamento di conti legato al traffico di droga, forse per vecchi debiti non saldati. I protagonisti della rissa sarebbero noti nell’ambiente dello spaccio, ma Diane – incensurato – potrebbe essere stato coinvolto suo malgrado.