Cortei, nuove regole per gli agenti: più idranti e meno contatto fisico
Dopo le polemiche per gli ultimi episodi di scontri tra manifestanti e forze dell'ordine in piazza, il Viminale corre ai ripari e introduce con urgenza un nuovo regolamento per i poliziotti con l'obiettivo dichiarato di tutelare "l’incolumità dei cittadini, ma anche degli agenti chiamati a garantire la sicurezza". Come spiega il Corriere della Sera, il nuovo regolamento, già allo studio da tempo ma che ha avuto un'accelerazione dopo gli ultimi fatti, ha una sola parole d'ordine: "Evitare il più possibile il contatto con i manifestanti". Le cariche e lo scontro dovranno essere sempre "l'extrema ratio". Le nuove regole per gli agenti infatti ribadiscono la necessità di lasciare ai manifestanti la cosiddetta "area di rispetto", cioè una congrua distanza tra reparti in assetto antisommossa e dimostranti proprio per evitare che entrino facilmente in contatto, e ritengono anche indispensabile che ai lati di chi sfila non vengano schierati agenti in divisa.
Dispositivi dissuasori
Sempre con il fine di evitare il contatto tra agenti e manifestanti, il regolamento raccomanda l’utilizzo di tutti quei dispositivi e degli equipaggiamenti che possano scoraggiare gli attacchi dei manifestanti. Il riferimento è ad esempio è all'uso degli idranti come accaduto a Napoli il mese scorso in occasione delle proteste contro il vertice della Banca centrale europea. Come mezzi dissuasori si punta però anche all'uso dello spray al peperoncino, mentre è esclusa la pistola elettrica Taser dai cortei, verrà utilizzata solo nei servizi di pattugliamento e ronda.
Telecamere sulle divise
Il protocollo del Viminale però riguarda anche gli strumenti utili a ricostruire quanto accaduto durante eventuali incidenti. Secondo il nuovo regolamento infatti le telecamere in dotazione dovranno essere estese a più agenti possibili e saranno montate sulla divisa proprio per poter documentare gli scontri. Il testo del regolamento sarà presto presentato ai sindacati di polizia, già convocati per giovedì al Viminale, che poi dovranno presentare le proprie valutazioni.
