Corpus Domini 2025, cos’è e quando cade: il significato della celebrazione e come si festeggia

I cattolici italiani festeggiano oggi, domenica 22 giugno, la solennità del Corpus Domini, che ufficialmente è denominata “solennità del Santissimo Corpo e Sangue del Signore”. È una festa di precetto di origine medievale che celebra il mistero dell’Eucarestia e la presenza vera di Gesù nell’ostia e nel vino che vengono consacrati durante la messa. In realtà, nel resto del mondo cattolico, il Corpus Domini si festeggia di giovedì perché cade esattamente sessanta giorni dopo la Pasqua e comunque, la prima domenica dopo la Pentecoste. Nel nostro Paese, invece, per motivi “organizzativi” la festa è spostata alla domenica successiva quella in cui si celebra la Santissima Trinità.
In alcuni Paesi del mondo, il Corpus Domini è anche festività civile: questo avviene, ad esempio, a San Marino e nei cantoni cattolici della Svizzera, di lingua italiana e francese, ma anche in Spagna, Germania, Irlanda, Croazia, Austria, Portogallo, Polonia. Al di fuori dell’Europa, il Corpus Domini è festa in Brasile, ad esempio.
Si tratta di una festività relativamente recente, perché venne istituita in Belgio solo nel 1246, a seguito delle visioni di una suora di Liegi, la beata Giuliana di Retìne, la quale, dopo un’estasi, ebbe l’illuminazione di proporre al proprio vescovo la celebrazione del corpo di Gesù Cristo. Il Papa, poi, estese la festa a tutta la cristianità dopo il miracolo eucaristico di Bolsena del 1263, quando da un’ostia consacrata grondarono alcune gocce di sangue.
Nella città viterbese, in quell’anno, un prete ebbe il dubbio che l’ostia fosse veramente il corpo di Cristo mentre teneva alta la particola durante la messa: per miracolo, alcune gocce di sangue, segno della reale presenza del Redentore, iniziarono a sgorgare dal pezzetto di pane, macchiando sia il corporale del sacerdote sia alcune pietre dell’altare.
Dopo la celebrazione della messa, in genere nel pomeriggio della domenica, dalle chiese partono solenni processioni per le strade cittadine, in cui l’Eucarestia viene mostrata ai fedeli in un ostensorio protetto da un baldacchino. L’ostia, segno della presenza di Gesù nel Santissimo Sacramento, viene così esposta per essere adorata dai fedeli. In alcune parti d’Italia, per meglio onorare l’Eucarestia, vengono appositamente organizzate infiorate, oppure i fedeli, al passaggio della processione, buttano dei petali di fiori dai balconi. L’infiorata più antica è quella di Genzano, vicino Roma, dove probabilmente ha avuto inizio questa consuetudine alla fine del diciottesimo secolo.