Coronavirus, si fermano i negozi: lo stop in tutta Italia, da Decathlon a Calzedonia

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ieri sera in diretta ha illustrato l'ultimo decreto del governo, datato 11 marzo 2020, con il quale è stato stabilito lo stop per 14 giorni su tutto il territorio nazionale per le attività commerciali al dettaglio, le attività dei servizi di ristorazione, come bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, e la sospensione dei servizi alla persona, come parrucchieri, barbieri, centri estetici.
Ma già da ieri, come ha raccontato ‘la Repubblica', per limitare i contagi di coronavirus, molti marchi in tutta Italia avevano già scelto chiudere per dare un segnale ai cittadini, e spingerli ad attenersi alle indicazioni del governo. Il Gruppo Miroglio per esempio ha disposto la chiusura temporanea di tutti i 900 punti vendita sul territorio nazionale dei brand Motivi, Oltre, Fiorella Rubino, Elena Mirò e Caractère, e lo stesso hanno deciso anche Liu Jo, Coccinelle, Luisa Spagnoli con i suoi 150 punti vendita. Il Gruppo Calzedonia già un paio di giorni fa aveva disposto la chiusura dei negozi al Nord, e da ieri, prima del blocco del governo, invece aveva messo in stop gli store di tutta Italia. Probabilmente con meno gente che circolava per le strade già dal 9 marzo, quando l'esecutivo con il primo Dpcm aveva deciso di limitare gli spostamenti solo a chi ha gravi motivi di salute, o chi ha ha serie necessità o a chi deve andare al lavoro e non può attivare lo smart working, non è più conveniente mantenere i negozi aperti.
Anche Decathlon, la catena francese di articoli sportivi, aveva optato per la chiusura. Ne aveva dato notizia ieri ai clienti: "Da mercoledì 11 e fino a venerdì 13 marzo compreso, tutti i negozi Decathlon sul territorio nazionale resteranno chiusi al pubblico per decisione aziendale. Questa misura si aggiunge a quanto definito dal DPCM che prevede la chiusura nelle giornate di sabato 14 e domenica 15 marzo", si legge nella mail diffusa ai consumatori. Ma adesso questa finestra temporale si allarga, almeno alle prossime due settimane.
E analoga decisione l'aveva presa Boggi Milano, che aveva abbassato le saracinesche temporaneamente nei suoi 68 punti vendita, compresi quelli all'interno degli aeroporti su tutto il territorio italiano, fino a data da destinarsi, mantenendo attiva la vendita online: "Una misura necessaria e doverosa – si sottolinea – per tutelare la salute di dipendenti e clienti, evitando occasioni di contatto e di possibile contagio e diffusione di Covid-19″.