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Coronavirus, il parere del medico “Più cure domiciliari, troppa ospedalizzazione aumenta mortalità”

Un incremento di personale e servizi dedicati all’assistenza a casa dei pazienti meno gravi in modo a da liberare gli ospedali, è la proposta del dottor Alberto Aronica, medico di medicina generale a Milano che si occupa da molti anni di modelli organizzativi in medicina. “In Veneto e in Emilia-Romagna ricoverano una persona su 4. In Lombardia, invece, sono 3 su 4, l’alta mortalità lombarda può essere forse determinata anche da questo” ha sottolineato Aronica.
A cura di Antonio Palma
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“La condizione di emergenza sanitaria generata dalla rapida diffusione del Covid-19 ha fatto emergere i limiti dell’ospedalizzazione come unica soluzione per la gestione del paziente positivo ai test" così il dottor Alberto Aronica, medico di medicina generale a Milano che si occupa da molti anni di modelli organizzativi in medicina, spiega la sua proposta di cambiare passo nella gestione della crisi sanitaria che stanno vivendo alcune regioni del nord alle prese con il coronavirus. Per Aronica la soluzione sono le cure domiciliari con un incremento di personale e servizi dedicati all'assistenza a casa dei pazienti meno gravi. Secondo il medico,  attraverso un sistema che prevede "un auto-monitoraggio telefonico, tecnologico e domiciliare si possono evitare molte ospedalizzazioni con conseguente diminuzione di casi di diffusione di patologie anche mortali in pazienti fragili".

"Come ha ribadito anche il professor Galli dell’ospedale Sacco in questi giorni, bisogna assolutamente sviluppare la territorialità dell’assistenza medica" ha sottolineato Aronica in una intervista a ilsussidiario.net, aggiungendo: "Siamo disponibili a mettere al servizio di tutti i medici di medicina generale e delle istituzioni il modello e le strumentazioni del Consorzio Sanità perché riteniamo che tutta la medicina di territorio debba cercare di portare il suo contributo per arginare questa situazione drammatica".

"A prescindere dall’emergenza Covid-19 gli anziani hanno comunque bisogno di assistenza socio-sanitaria. Purtroppo in Lombardia, dove esiste una mentalità concentrata sull’ospedalizzazione, non siamo riusciti in pieno a far questo. In Veneto e in Emilia-Romagna, dove esiste da tempo un sistema di cure domiciliari molto avanzato rispetto alla Lombardia, si riescono a tenere a casa persone con sintomi sospetti o in fase iniziale di malattia, ricoverando una persona su 4. In Lombardia, invece, sono 3 su 4. Il loro tasso di mortalità, poi, è minore, perché un paziente già debole che va in ospedale, per quanto sanificato, si trova in un luogo che è ricettacolo di altri germi. L’alta mortalità lombarda può essere forse determinata anche da questo" ha sottolineato Aronica. "In questa emergenza la gente deve stare a casa, i medici non possono andare a vedere tutti i pazienti a domicilio. Chiediamo al paziente un insieme di parametri che ci deve dare ogni giorno, come la frequenza respiratoria e quella cardiaca. In caso di livelli troppo elevati, scatta un alert" ha spiegato l'esperto, concludendo: "Vogliamo collaborare con la Regione per regalare questo sistema informatico già sviluppato in modo che sia messo a disposizione"

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