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Scuole chiuse per Coronavirus, la nuova frontiera della didattica a distanza: “Opportunità per il digitale”

Il ministro dell’Innovazione Tecnologica, Paola Pisani, parlando in diretta streaming a Skuola.net, ha parlato di didattica a distanza le scuole e smart working per le aziende durante l’emergenza Coronavirus: “Il fatto che le persone debbano cambiare in modo forzato le proprie abitudini ha aperto una finestra incredibile per puntare forte sulle nuove tecnologie”.
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A cura di Ida Artiaco
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Con la chiusura delle scuole di ogni grado e ordine in numerosi regioni e la sospensione di qualsiasi altra attività scolastica a causa dell'emergenza Coronavirus, grande spazio è lasciato alla didattica a distanza. Insegnanti e studenti nelle regioni cluster dell'epidemia in Italia, dalla Lombardia al Veneto passando per l'Emilia Romagna e il Friuli Venezia Giulia, si stanno infatti organizzando per continuare le lezioni nonostante le misure messe in campo dal governo per limitare la diffusione del nuovo virus. Il sito internet del Miur ha già lanciato una sezione dedicata a strumenti di cooperazione, scambio di buone pratiche e gemellaggi fra scuole, webinar di formazione, contenuti multimediali per lo studio, piattaforme certificate, anche ai sensi delle norme di tutela della privacy, per la didattica a distanza. Sulla questione è intervenuta anche Paola Pisano, ministro per l'Innovazione Tecnologica.

Partecipando ad una diretta streaming su Skuola.net, il ministro ha sottolineato come "il fatto che le persone debbano cambiare in modo forzato le proprie abitudini ha aperto una finestra incredibile per puntare forte
sulle nuove tecnologie. È arrivato quel cambio culturale auspicato da tempo. Mi aspettavo una reazione del genere – sottolinea Pisano – perché normalmente dalle grosse crisi nasce sempre l’idea geniale che cambia le cose. Ci si innamora del problema, si vuole trovare una soluzione, si ha poco tempo; così s’innesca un sistema che fa prendere decisioni importanti rapidamente. Tutti si stanno muovendo: settore pubblico, privato, istituzioni e chiunque voglia contribuire". L'emergenza Coronavirus è un momento per approfondire le opportunità che dà il digitale. "Ci siamo attivati con un’iniziativa di solidarietà digitale – continua il ministro – e abbiamo avuto due idee. La prima è un po’ il nostro mantra: utilizzare la tecnologia per risolvere le problematiche della società, anche quelle grandi; la digitalizzazione non è un gioco, l’innovazione può davvero migliorare la vita delle persone. Così, abbiamo chiesto alle aziende di dare supporto alle zone rosse, sullo ‘smart working’, sulla didattica a distanza, sull’aumento di connettività per le zone critiche, sulla diffusione di contenuti multimediali, sull’informazione sanitaria".

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