Donna “evade” dalla quarantena per andare in farmacia. Rischia 12 anni di carcere
Una donna risultata positiva al coronavirus ha violato la quarantena obbligatoria per andare in farmacia ed è stata denunciata. E' successo a Certosa, a Genova, dove la malata, sostenendo di non essere riuscita a contattare la Asl e i numeri di emergenza e di avere bisogno di una mascherina per un familiare, è uscita di casa per dirigersi in una farmacia della zona. A notarla sono stati gli agenti del V Distretto della polizia locale che hanno ricostruito i suoi movimenti, escludendo per fortuna che sia venuta in contatto con qualcuno durante la sua "evasione". Dopo aver provveduto a fornire alla donna una mascherina di quelle in dotazione alla pattuglia, gli agenti l'hanno segnalata all'Autorità Giudiziaria per non aver rispettato il decreto del presidente del Consiglio emanato che per limitare la diffusione del contagio.
Chi viola la quarantena rischia fino a 12 anni di reclusione
Chi non rispetta le restrizioni imposte dal decreto del governo può essere denunciato per violazione dell'articolo 650 del codice penale, per cui la pena può andare dai 206 euro di multa alla reclusione fino a tre mesi. Ma non è tutto: chi, come la donna genovese, infatti viene sorpreso a violare la quarantena (che non può essere sospesa per alcun motivo) rischia l'arresto immediato e il carcere. In tal caso l'articolo del codice penale non rispettato è il 452, che disciplina i reati contro la salute pubblica e per cui la pena arriva fino ai 12 anni di reclusione.