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Coronavirus, Borrelli: “Senza misure ci saremmo ritrovati in una situazione insostenibile”

Il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha rivendicato l’efficienza delle misure contro il coronavirus adottate dal governo, sottolineando che se non fossero state approvate lo scorso 10 marzo, oggi avremmo ben altri numeri nel bollettino quotidiano: “Alcuni ospedali che sono già in situazioni critiche, sarebbero in condizioni drammatiche. Per quanto mi riguarda saremmo sicuramente in una situazione insostenibile”.
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A cura di Annalisa Girardi
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Il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha fatto il punto sull'emergenza coronavirus dalla quotidiana conferenza stampa. Oltre agli ultimi aggiornamenti sui numeri di casi attualmente positivi, dei pazienti guariti e dei decessi, Borrelli ha confermato che 82 pazienti sono stati trasferiti dalla Lombardia, di cui 40 non affetti da coronavirus. Altri sei pazienti ricoverati in terapia intensiva sono invece stati trasferiti in Germania, presso l'ospedale di Colonia.

Borrelli ha anche parlato delle"donazioni raccolte: oggi abbiamo raccolto 61 milioni di euro sul conto della Protezione Civile e ne abbiamo già spesi oltre 7 milioni per l'acquisto di mascherine chirurgiche e ventilatori polmonari". Sulle misure attuate dal governo, il capo della Protezione Civile, ha sottolineato che se non fossero state attuate lo scorso 10 marzo, oggi avremmo ben altri numeri. "Alcuni ospedali che sono già in situazioni critiche, sarebbero in condizioni drammatiche. Per quanto mi riguarda saremmo sicuramente in una situazione insostenibile", ha detto, sottolineando che nel resto del mondo quasi tutti i Paesi stanno seguendo la via dell'Italia.

Dovrebbero essere presto adottate ulteriori disposizioni, ha anticipato Borrelli, specificando che il governo è sempre affiancato dal comitato tecnico scientifico nell'attuazione dei vari provvedimenti. Invece, sui numeri che vengono ogni giorno comunicati dalla Protezione Civile, ma che secondo molti non corrisponderebbero a una fotografia reale della situazione, ben più drammatica, Borrelli ha dichiarato: "I numeri che noi diamo sono quelli che registriamo e che la Regione ci comunica. Sul numero dei decessi le analisi le fa l'Iss. Le persone che sono a casa e sono positive il numero censito è quello comunicato alle Regioni, sul resto non voglio aprire polemiche. Ci sono delle eccezioni su cui si interroga anche la comunità scientifica, ma in questi casi la certezza non la può avere nemmeno l'Iss".

Invece, rispetto alla strategia delle autorità sanitarie sul numero di tamponi effettuati, Borrelli ha precisato: "Oggi abbiamo effettuato l'8% di tamponi in più rispetto a ieri. Per quanto riguarda la strategia, noi ci atteniamo alle indicazioni dell'Iss. La materia è comunque competenza del ministero della Salute che, sentito il comitato tecnico scientifico, può cambiare questa stretegia. Ma le politiche che abbiamo adottato finora sono impegnate al contrasto al virus".

Sulle situazioni di difficoltà economica e frustrazione che stanno iniziando a emergere in tutto il Paese, Borrelli ha assicurato: "La Protezione Civile è a disposizione e il governo sta prestando attenzione alle situazioni di difficoltà economiche. La nostra forza è il volontariato e le strutture a livello territoriale: saremo pronti a distribuire pacchi alimentari o ciò che serve in caso di necessità". Il capo della Protezione Civile ha quindi concluso parlando del materiale sanitario attualmente a disposizione delle strutture nel Paese: "C'è stata una difficoltà nel reperire materiale sanitario perché nel mondo si è aperta la corsa all'accaparramento di questi prodotti. Noi siamo partiti quando c'è stata l'esigenza. La Protezione Civile nazionale si è mossa tempestivamente: il tema è stato quello di dover mettere in conto una produzione nazionale inesistente. Ma l'unica impresa che produce ventilatori in Italia è stata subito ingaggiata dalla Protezione Civile ed è stata potenziata dallo Stato".

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