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Covid 19

Covid-19, a Milano sospesa l’attività lavorativa per chi proviene dalla zona del focolaio

Le contromisure prese dalla Regione Lombardia e dai comuni di Codogno e Castiglione d’Adda, focolaio del Coronavirus lombardo, hanno indotto il sindaco di Milano Beppe Sala a prendere decisioni analoghe. “Abbiamo sospeso dalle attività lavorative i dipendenti del Comune di Milano” che provengono dalla zona del focolaio, ha detto il primo cittadino milanese che ha poi aggiunto: “Oggi pomeriggio parteciperemo al tavolo in Prefettura per avere indicazioni su come procedere da qui in avanti”.
A cura di Filippo M. Capra
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Foto Piero Cruciatti (LaPresse)
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Le contromisure prese dalla Regione Lombardia e dai comuni di Codogno e Castiglione d'Adda, focolaio del Coronavirus lombardo, hanno indotto il sindaco di Milano Beppe Sala a prendere decisioni analoghe, lasciando a casa i lavoratori provenienti dalla zona focolaio.  Come dichiarato dallo stesso primo cittadino, infatti, "questa mattina ho riunito a Palazzo Marino il gruppo di lavoro per monitorare la situazione relativa al Coronavirus. Il Comune avrà il compito di recepire prontamente le indicazioni che ci perverranno dalla Regione Lombardia e dal Dipartimento Protezione Civile".

"Al momento – ha continuato Sala – abbiamo dato attuazione all’ordinanza del Ministero della Salute e della Regione Lombardia e abbiamo sospeso dalle attività lavorative i dipendenti del Comune di Milano e delle nostre controllate che provengono dai comuni ove sussiste un cluster di infezione". Il primo cittadino di Milano ha poi chiosato: "Oggi pomeriggio parteciperemo al tavolo in Prefettura per avere indicazioni su come procedere da qui in avanti". Per tutti i cittadini di Milano, le informazioni saranno disponibili sul sito del Comune.

Due vittime in Italia, una in Veneto e una in Lombardia

In Lombardia almeno 28 persone risultano contagiate, mentre in totale sono 33 i casi accertati tra Lombardia e Veneto. Sono due finora le vittime accertate. Il pensionato Adriano Trevisan, nel Padovano, e una donna deceduta in Lombardia, collegata ai casi di Codogno. Tutto è partito dal ‘paziente uno', un 38enne di Codogno che avrebbe contratto il virus da un amico, un manager che era stato in viaggio in Cina e con cui ha cenato più volte tra fine gennaio e inizio febbraio. Da lui il virus è passato alla moglie, a un amico con cui faceva attività sportiva, a tre pensionati del paese, e a otto tra operatori sanitari e pazienti dell'ospedale dove si era recato due volte con febbre, prima di essere ricoverato in terapia intensiva. Nelle ultime ore sono arrivati i risultati dei tamponi di colleghi, parenti e contatti del primo contagiato. Nuovi casi si sono registrati nelle ultime ore anche a Como e Cremona. Nei comuni dell'area del Lodigiano oltre 50 mila persone sono in isolamento come previsto da un'ordinanza del ministero della Salute e di Regione Lombardia. Chiusi uffici pubblici e aziende, scuole e attività commerciali. Annullati tutti gli eventi pubblici. Trenord ha annunciato che il servizio ferroviario è sospeso in tutte le stazioni nell'area in quarantena.

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