Confiscati beni per 700milioni di euro all’ex riferimento economico dei Casalesi

I carabinieri di Caserta e la Dia di Napoli ha fatto scattare una maxi confisca dei beni ai danni della moglie e dei figli di Dante Passarelli, considerato dagli investigatori il riferimento economico del clan dei Casalesi: il sequestro ammonta a ben 700 milioni di euro. Passarelli è morto nel 2004 in circostanze misteriose, cadendo da una terrazza: un incidente avvenuto quando stava per concludersi il processo Spartacus contro i principali esponenti del clan camorristico. La confisca, disposta dal tribunale di santa Maria Capua Vetere, riguarda tre società, 126 immobili, 58 terreni, 51 rimesse auto e 24 posti auto.
Il provvedimento è stato reso possibile grazie a numerosi elementi investigativi acquisiti durante il processo Spartacus, anche attraverso numerose affermazioni di collaboratori di giustizia, come Dario De Simone, Carmine Schiavone, Augusto La Torre, Raffaele Ferrara e Domenico Frascogna Domenico, ma anche tramite verifiche documentali e intercettazioni telefoniche sullo stabile rapporto tra Dante Passarelli e l'organizzazione dei Casalesi, per il reimpiego dei capitali illeciti. Più nel dettaglio, la misura cautelare riguardava la società Ipan, con annesso zoccherificio, uno dei più prestigiosi d'Italia negli anni '90. L'altra società è Immobiliare Bellavista, all'interno delle quali erano inseriti centinaia di beni immobili tra cui appartamenti, fabbricati e terreni. Per finire l'azienda agricola Balzana (ex Cirio) di centinaia di ettari: secondo la Procura nell'acquisto intervenne l'organizzazione criminale dei Casalesi per una parte cospicua.