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Confessa l’omicidio di una donna dopo 5 anni, poi ritratta: “Ero sotto effetto di droga”

Damiano Torrente, il pescatore che ieri ha confessato l’omicidio di una donna scomparsa, Ruxandra Vesco, facendone ritrovare anche il corpo in un dirupo, ha ritrattato. “”Non sono stato io a ucciderla, quando ho confessato ero sotto l’effetto della droga”. Secondo il suo legale il Torrente aveva confessato al termine di un lungo percorso di fede e su consiglio del suo confessore spirituale.
A cura di Angela Marino
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Damiano Torrente, pescatore, 46 anni
Damiano Torrente, pescatore, 46 anni

Aveva confessato l'omicidio di una donna in preda ai rimorsi, al termine di un lungo percorso di fede, ma a distanza di 24 ore Damiano Torrente ha rinnegato tutto, i rimorsi la fede e la confessione, smentendo se stesso:  "Non sono stato io a ucciderla, quando ho confessato ero sotto l'effetto della droga". Il pescatore siciliano, tuttavia, dopo la confessione aveva anche indicato in luogo dove si trovava il corpo, ormai ridotto a un mucchietto di ossa, facendo lo ritrovare una scarpata di Monte Pellegrino a distanza di cinque dalla scomparsa della donna. Di Ruxandra Vesco,  trentenne di origini rumene con la quale il Torrente aveva avuto una storia, non si sapeva nulla dal 2015.

Così commenta il dietrofront il suo legale, l'avvocato Alessandro Musso, che lo aveva accompagnato dai carabinieri per consegnarsi: "Ha raccontato anche che nel 2019 aveva già confessato una volta l'omicidio della donna e di tutti i suoi parenti alla Squadra Mobile, ma la polizia fece indagini, non trovò il corpo della vittima dove indicato e trovò, invece, in vita i parenti che diceva di aver ucciso così la vicenda fu archiviata in fase d'indagini preliminari". Stavolta, tuttavia, il corpo è stato ritrovato e gli inquirenti hanno preso molto sul serio la confessione, soprattutto perché incoraggiata da un ministro di Dio, il sacerdote al quale, protetto dal segreto della confessione, Torrente aveva confessato il delitto. Sarebbe stato proprio il prete, infatti, a spingerlo a coinvolgere le autorità. "Solo così otterrai il perdoneo del Signore", lo aveva convinto.  Torrente è anche pregiudicato per il reato di stalking ed è stato scarcerato nel periodo del lockdown.

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